Il tema era stato già all’attenzione dell’ultimo Consiglio comunale. Le trenta famiglie assegnatarie delle case popolari di via Facchinetti, a giorni, potranno entrare nelle abitazioni. A ribadirlo sono state ieri, mercoledì 27 febbraio 2019, le assessore Bibiana Chierchia e Alessandra Salvatore.
Gli alloggi sono stati terminati nello scorso mese di settembre e dopo le pratiche burocratiche riconducibili al settore Urbanistica, portare a termine l’iter e stipulare i contratti con gli assegnatari spetta ora al comparto Patrimonio e Servizi Sociali del Comune. Il percorso è già in atto e a breve dovrebbe essere terminato.
“Una gioia per la nostra amministrazione poter dare risposte concrete a trenta famiglie”, le parole della
Una precisazione quest’ultima, compiuta per rispondere, così come già avvenuto durante l’ultimo Assise civica, all’interrogazione del consigliere pentastellato Simone Cretella, che aveva sollevato proprio la questione dei mancati “tempi certi per la consegna”. “L’amministrazione – aveva detto l’esponente di minoranza – aveva lasciato intendere alle persone che da lì a poco avrebbero avuto accesso alle nuove abitazioni e così non è stato. E molte famiglie hanno anche rescisso i precedenti contratti d’affitto”.
Entro pochi giorni, al massimo entro la fine del mese di marzo, tutto dovrebbe rientrare e le trenta famiglie assegnatarie troveranno finalmente una sistemazione.
Il canone d’affitto è di circa 250 euro al mese e gli alloggi, di circa 60 metri quadrati, sono dotati di tutti confort. Accessibili anche ai diversamente abili, i palazzi sono dotati di pannelli fotovoltaici, schermature solari e riscladamento a pavimento che porteranno agli inquilini anche una serie di risparmi in bolletta.
Un’opera quella delle case popolari di via Facchinetti che trova conclusione dopo ben 10 anni dall’avvio.
Le due palazzine, ognuna con al suo interno 30 appartamenti, hanno avuto genesi differenti. La prima fu costruita dall’imprenditore Tedeschi come opera a scomputo per la realizzazione del complesso residenziale Parco San Pietro che sorge nei pressi del terminal. La seconda palazzina, invece, è stata realizzata dall’impresa Gualtieri, vincitrice di un bando pubblico per soddisfare l’emergenza abitativa della città.
Edilizia popolare risalente all’amministrazione Di Bartolomeo e sulla quale il patto di stabilità ha poi provocato diversi ritardi e una serie di stop ai lavori.