Campobasso, si allontana l’ipotesi del ritorno alle urne. Per i 5 Stelle “prioritaria la trasparenza dello scrutinio”

FABIANA ABBAZIA

“Errori e leggerezze di ogni tipo hanno trasformato le operazioni di scrutinio in una barzelletta che già una volta è costata l’annullamento delle elezioni”. Con queste parole gli esponenti del Movimento 5 Stelle hanno definito l’ultima tornata elettorale per le amministrative del capoluogo, che non hanno esitato a designare come un vero e proprio “pasticciaccio”. Una matassa complicata da dipanare ma sulla quale, per i pentastellati, va assolutamente fatta chiarezza.

Resteranno, però, delusi tutti coloro che pensavano a un ipotetico ricorso per l’annullamento delle elezioni, ancora così limpido nei ricordi dei molisani.

Tornare alle urne, infatti, non sembrerebbe l’obiettivo perseguito dai grillini.

Gli stessi hanno fatto sapere di volersi battere per accertare eventuali responsabilità penali, sia per i 50 voti in meno attribuiti al Movimento nella sezione 35, il cui verbale recherebbe una cancellatura in riferimento alle preferenze assegnate al candidato sindaco Roberto Gravina, scesi da 167 a 117, sia per tutte le altre “stranezze” dell’ultima tornata elettorale. Dal riconteggio infinito della sezione 28 per la quale è stata necessaria la commissione speciale, fino alle matite non copiative che sembrerebbe siano state utilizzate in alcune sezioni.

Dunque, “se il ricorso dovesse essere presentato, sarà solo volto ad accertare eventuali negligenze”, fanno sapere ancora i pentastellati che hanno rivelato anche di voler portare il “caso Campobasso” all’attenzione nazionale. Gli stessi sono già in contatto con alcuni parlamentari del Movimento, per far sì che avvocati di “un certo calibro”, come fanno sapere gli attivisti, possano sposare la causa. Almeno per il momento, quindi, non dovrebbe essere nessun principe del foro campobassano a rappresentare gli esponenti del Movimento 5 Stelle che, come dagli stessi sottolineato, guardano lontano “per evitare di essere associati a una bandiera piuttosto che a un’altra”.

Intanto, avendo già fatto richiesta di accesso agli atti, non escludono nemmeno di mettere tutta la documentazione a disposizione del blog di Beppe Grillo, leader del Movimento.

In sintesi, seppur la voglia di trovare precise responsabilità sembri evidente, gli sconfitti delle ultime consultazioni dovranno rinunciare all’ipotesi di annullamento delle elezioni. Primo fra tutti, il sindaco uscente Gino Di Bartolomeo, che in caso di ballottaggio avrebbe appoggiato Gravina, puntando comunque al ritorno alle urne, per impartire una “punizione” alla lunga schiera di dissidenti che lo hanno abbandonato.

Insomma, al momento una cosa sembra esser quasi certa: brogli o non brogli, l’ultima tornata elettorale di Campobasso non subirà la stessa sorte delle regionali del 2011, semplicemente perché non ci sarebbe nessuno, tra gli eletti, davvero intenzionato e interessato a portare avanti una battaglia che riporti il popolo del capoluogo al voto.

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