È incandescente il clima a Palazzo San Giorgio. La temperatura si è surriscaldata lo scorso giovedì in occasione di due Commissioni consiliari, la Settima, Urbanistica Territorio arredo e decoro urbano, e la Prima dedicata ad Affari generali, Patrimonio e Bilancio. Nella Settima Commissione, il confronto tra il consigliere di centrodestra Domenico Esposito (Forza Italia) e l’ex candidato sindaco Pino Ruta (Costruire Democrazia) è degenerato in uno scontro acceso, al punto che Mario Annuario è intervenuto per calmare gli animi.
Pur con microfoni spenti, durante la sospensione della Commissione, il video mostra chiaramente la tensione. Al centro del dibattito, la proposta di delibera di Ruta sulle retrocessioni, un atto di indirizzo per il rilascio dei permessi a costruire con prescrizioni per l’arretramento o per il miglioramento delle infrastrutture pubbliche, legato anche all’alienazione di beni comunali in prossimità delle strade. Esposito ha contestato non il merito, ma il metodo, criticando la maggioranza per la mancanza di dialogo e indicando altre priorità, come la viabilità nei pressi del nuovo centro commerciale vicino al supermercato Oasi.
Nello stesso giorno poi a riunirsi è stata anche la I Commissione. Sul tavolo la gestione dell’emergenza idrica che da mesi sta vivendo la città di Campobasso, ma anche il piano industriale e finanziario della Grim, su cui durissimo è stato il commento di Esposito che ha espresso dubbi non solo sui bilanci della società, ma sugli stessi compensi professionali elargiti, esprimendo infine forte preoccupazione per la grande questione legata alle tariffazioni. “Cialtroni e delinquenti”, gli epiteti utilizzati da Esposito che, nel suo discorso, ha anche rimarcato di mettere a verbale quanto detto.
“In così poco tempo la Grim è già fallita”, ha sentenziato non mancando di chiedere pubblicamente le dimissioni del CdA e annunciando una mozione che avrà proprio questo obiettivo.
Un giovedì rovente per il Comune, a pochi giorni dalla discussione dei due ricorsi elettorali al Tar, quello del centrosinistra che chiede l’attribuzione del premio di maggioranza e quello dell’ex candidato primo cittadino della coalizione di centrodestra, Aldo De Benedittis, fondato sulla presunta irregolarità circa la presentazione di alcuni documenti per le liste della compagine avversaria.