Campobasso: il ritorno in presenza vale per tutti tranne che per il Consiglio comunale e la prima volta in modalità mista è un “disastro”: minoranze sulle barricate

Ormai da diversi mesi il ritorno delle attività in presenza è avvenuto per tutti tranne che per i componenti del Consiglio comunale di Campobasso che, dopo oltre un anno e mezzo dall’inizio della pandemia, oggi per la prima volta in assoluto, hanno sperimentato la modalità mista.

In presenza, così come disposto dalle Linee guida emanate nei giorni scorsi dal Presidente del Consiglio comunale, Tonino Guglielmi, la metà degli esponenti dell’Assise civica, in modo da “garantire il rispetto delle condizioni minime stabilite dalla normativa dettata per l’emergenza sanitaria”, si legge in una nota dei pentastellati di Palazzo San Giorgio.

Ma la prima seduta in modalità mista è un “totale disastro” per le minoranze che continuano, ormai da mesi, a chiedere un normale ritorno in presenza per le attività del Consiglio, così come accade da  tampo quasi ovunque, tranne che a Campobasso.

“Quello che succede a Campobasso non si spiega o forse si spiega solo con la mancanza di coraggio della maggioranza, che teme il confronto in presenza”, dicono infatti i consiglieri di centrosinistra Giosé Trivisonno, Bibiana Chierchia e Antonio Battista che si dicono anche stanchi di “un atteggiamento cavilloso, inutilmente formale e, spesso, fatto di atti di forza della maggioranza”.

“La maggioranza 5 Stelle – proseguono – inventa la seduta ibrida e non detta regole chiare per garantire la partecipazione in presenza, soprattutto dei consiglieri di minoranza. Ci si potrebbe riunire tutti in presenza, magari chiedendo alla Provincia di utilizzare la Sala della Costituzione per le sedute consiliari”.

Sotto accusa finisce così anche le linee guida emanate dal Presidente del Consiglio per le sedute in modalità mista.  “Un regolamento – fanno ancora sapere Trivisonno, Chierchia e Battista – fatto in totale autonomia, senza coinvolgere i consiglieri e i gruppi. Le cose che nascono con forzature e imposizioni difficilmente riescono a portare a cose buone. Così stamattina alle 8.30 nulla ha funzionato ed in Consiglio comunale si è dovuto attendere un’ora per poter fare un appello degno di questo nome”.

Ma a protestare per le decisioni della maggioranza pentastellata anche la minoranza di centrodestra.

A inizio seduta, infatti,  il consigliere di Forza Italia, Domenico Esposito, ha chiesto che venisse messa ai voti la sua richiesta di annullamento della seduta per irregolarità nella convocazione. Una proposta che è stata ovviamente respinta dalla maggioranza e che ha indotto le minoranze a lasciare i lavori dell’Assise che con i soli componenti di maggioranza ha proseguito la seduta.

Il tutto in un clima surreale in un Palazzo di Città dove da mesi (già dallo scorso giugno ndr) i dipendenti hanno fatto regolare ritorno in presenza, a differenza degli esponenti politici alla guida del Comune, preoccupati a garantire le norme anti Covid per tutelare la salute. Soprattutto la loro.

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