Botta e risposta tra le opposizioni di Palazzo San Giorgio, Coalizione Civica e Forza Italia, e il sindaco di Campobasso, Antonio Battista, sulla cosiddetta perimetrazione “Lucarino”. In conferenza stampa i primi, attraverso un comunicato il primo cittadino.
“La delibera approvata in Consiglio comunale – hanno tuonato dalle opposizioni – non ci soddisfa e noi appositamente abbiamo abbandonato l’aula lo scorso 26 febbraio. Le nuove regole, che hanno ridefinito la consistenza dei volumi e delle superfici occupate dalle costruzioni esistenti, favoriscono una corsa all’affare”.
“L’amministrazione Battista – hanno ribadito le opposizioni – ha perso un treno importante, quello di avviare una vera variante di piano attraverso gli strumenti forniti dalla legge sul Piano Casa, che grazie all’art. 3/ter permetteva di avviare un recupero delle contrade del capoluogo molisano. L’assessore all’Urbanistica ha scontentato tutti, cittadini e imprese, riuscendo ad accontentare solo gli avvocati, che riceveranno, presumibilmente, tante richieste di ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale”.
“Nel 1999 fu nominato il commissario Lucarino – hanno ricordato i consiglieri comunali d’opposizione – per sanare le inadempienze dell’amministrazione comunale dell’epoca. Il professionista definì i nuovi parametri edilizi, sanando gli abusi che, nel frattempo, erano stati commessi nelle zone agricole, dove si costruì senza criterio”.
Le aree Lucarino sono dodici zone di periferia: Coste d’Orarino Macchie, San Vito-Colle Longo, Sant’Antonio dei Lazzari-San Nicola delle Fratte, Sant’Antonio dei Lazzari-Colle delle Api, Colle delle Api-San Giovanni in Golfo, Colle dell’Orso divisa in due zone, Limiti, Mascione-Polese, Tappino e Cese, per le quali il Consiglio Comunale ha approvato un nuovo regolamento che attiene alla consistenza dei volumi e delle superfici occupate dai fabbricati esistenti nelle cosiddette aree di recupero urbano..
“Sono già due i ricorsi e i relativi commissariamenti – le affermazioni degli esponenti dell’opposizione del Comune di Campobasso – e tanti altri ricorsi saranno inoltrati da parte dei cittadini che si riterranno danneggiati da tali nuove misure. Senza un criterio sono state incluse nuove aree nella “Lucarino” ed escluse altre senza un’apparente motivazione valida”.
“Diecimila metri quadrati è il lotto minimo per edificare – hanno spiegato i consiglieri comunali – con la possibilità, se non si arriva a tale soglia, di usufruire del terreno del vicino, in cambio dello sconto sugli oneri di urbanizzazione. Questo modus operandi favorirà le rendite di posizione”.
Non si è lasciata attendere la risposta del sindaco Antonio Battista: “Cultura delle regole rispetto alla cultura delle ‘non regole’: se in un primo tempo si accusava di immobilismo una struttura comunale ferma da tempo, adesso la si accusa di essersi messa in moto. Le regole sono necessarie e hanno bisogno di tempo per essere immaginate, scritte, realizzate”.
“Non si strumentalizzi – la nota del primo cittadino – su un settore, l’Urbanistica – materia delicatissima e controversa per sua natura – di cui le minoranze si servono per fare rumore”.
“Le nuove regole che, a detta delle opposizioni avrebbero scontentato tutti, sono la prova evidente che non sono stati fatti favoritismi e che abbiamo preferito seguire la strada unica del bene comune”, precisa Battista.
“Si arriva addirittura a parlare di ‘modifiche arbitrarie’. Un’accusa gravissima – prosegue il sindaco di Campobasso – che se corrispondesse a verità dovrebbe essere ‘inoltrata’ dai consiglieri di opposizione in sedi giudiziarie. Accusare di favorire una corsa all’affare, chi ha finalmente proposto e approvato regole per un attesissimo recupero urbano in tantissime zone della città che da decenni hanno visto stravolgere la loro naturale vocazione urbanistica, è operazione mediatica che viene riproposta ormai ciclicamente certo non a vantaggio della collettività. Si continua a far rumore parlando della realizzazione di palazzine di sei piani in zona agricola quando ciò non corrisponde a verità. Si parla di commissariamenti che nulla hanno a che vedere con la delibera del febbraio 2016 ma che riguardano inadempienze tecniche della struttura già individuate. Le opposizioni – aggiunge il primo cittadino – fanno rumore capovolgendo la filosofia del cosiddetto ‘lotto virtuale’ ideato come urbanistica partecipata riducendola ad un mero do ut des’ e fanno rumore pure parlando di soggettività in un campo in cui, su indicazione politica, hanno rigorosamente agito i tecnici competenti. In questo modo si tenta di confondere le intelligenze dei cittadini sovrapponendo impropriamente termini come immobili non condonati, rendite di posizione, recupero urbanistico edilizio, compravendita incontrollata. La verità – conclude – è che questa amministrazione si sta muovendo cercando di realizzare ciò che richiede una grande fatica: non soltanto il recupero urbanistico ed edilizio, ma una vera e propria ricucitura culturale di regole condivise e di promozione del bene comune”.