“Mentre si disquisisce in seno all’Assemblea Legislativa regionale di quanto possa essere utile la figura di un Direttore Generale, quanto possa costare di più ai molisani; nelle stanze della Società in house, partecipa al 100% dal Comune di Campobasso, la SEA, ne succedono di tutti i colori”. A scriverlo, in una nota, sono i consiglieri comunali Salvatore Colagiovanni e Domenico Esposito.
“Non ti sta bene il contratto con il quale sei stato assunto, basta far domanda e nel tempo lampo di poco più di un mese, con decisione monocratica ed arbitraria sali di livello, cambi contratto e riqualifichi le mansioni. Come diceva Giobbe Covatta “Basta poco che ce vo’?!”
L’antefatto ben riportato nel verbale di Determina dell’Amministratore Unico della SEA – n- 15 del 28 dicembre 2023:
Un dipendente della SEA, che per riservatezza non citiamo (seppur sono atti pubblici), il 9 novembre 2023 avanza una semplice richiesta scritta nella quale si fa rilevare che lui lavora in SEA da BEN 7 mesi (dal 19 aprile 2023); assunto ed inquadrato al III Livello del CCNL Commercio (Contratto Collettivo nazionale di Lavoro) avendo partecipato ad una pubblica selezione ed essendo in possesso del titolo di Ragioniere, ha ragioni “più che sufficienti” per assurgere ad altro Contratto, nello specifico al CCNL Igiene Urbana – UTILITALIA, essendo questo il “core business” della SEA, con un eventuale guadagno superiore. “Basta poco che ce vo’!”
Ma non finisce qui, anzi, ad altre due unità di personale dipendente, sulla base di una formazione interna poco chiara, li viene aumentato il livello, più soldi in busta paga, in barba a qualsiasi selezione interna rispettosa di principi paritetici, trasparenti ed oggettivi.
Ma ce n’è ancora; con un provvedimento monocratico, arbitrario senza rispetto di alcun rapporto sindacale, altro dipendete viene spostato da Settore spazzamento all’URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico).
Senza considerare istanze giacenti di personale assegnato sempre a settori dove intervenute condizioni fisiche e di salute ne limitano l’impiego; senza offrire la possibilità ad altri dipendenti eventualmente interessati ed addetti ai settori operativi di proporre anch’essi la domanda.
Tutto ciò non ha lasciato indifferenti le Rappresentanze Sindacali, che nella giornata del 16 gennaio 2024 hanno proclamato lo “Stato di agitazione” ai sensi della Legge n. 146 del 1990.
Tutto ciò, seppur non sarà l’ultimo atto di uno spettacolo riprovevole e deludente messo in scena da una decadente “Compagnia Grillina”, rappresenta decisamente l’ennesimo schiaffo nei denti a quanti hanno creduto nei valori e principi tanto decantati dal “Vaffa Day” in poi.
In queste ore che si parla tanto di “campo largo” e “campo stretto”, decisamente questi “signori” farebbero bene ad andarlo a “zappare” un campo, almeno prenderebbero coscienza di cosa è il lavoro vero ed il sudore della fronte.
Sull’argomento i Capigruppo di “Forza Italia” e “Popolari per l’Italia” in seno al Consiglio comunale della Città di Campobasso – Esposito e Colagiovanni – hanno dichiarato che porteranno, attraverso una interrogazione, l’argomento in Consiglio comunale: “…bisogna arrestare la schizofrenia grillina da campagna elettorale, Campobasso deve essere liberata, riprogrammata e valorizzata nel rispetto dell’interesse pubblico, seppur i danni di questa consiliatura ci vorrà un po’ perché siano dimenticati”, concludono Colagiovanni ed Esposito.