Quali sono le principali cause del tumore della tiroide, ma anche gli esami per diagnosticarlo e le tecniche di intervento. A queste e a molte altre domande ha risposto l’endocrinologo Carlo Pietrantuono dinanzi a un’affollata platea al Circolo Sannitico di Campobasso dove, dopo la pausa natalizia, sono ripresi i Mercoledì della Prevenzione, promossi da La Rete Onlus, associazione molisana di sostegno ai malati oncologici.
L’incontro, che rientra nel più ampio progetto finalizzato a sensibilizzare la popolazione sulla prevenzione dei tumori e su un corretto stile di vita, ha fatto il punto su una patologia molto diffusa soprattutto in zone dove la mancanza di iodio è più rilevante.
Pietrantuono ha poi voluto ricordare ai presenti come, per i tumori alla tiroide, il cosiddetto “follow up” sia molto lungo. “Spesso – ha detto – ci possono essere recidive anche dopo vent’anni, quindi, per tutti coloro che hanno subito simili interventi è bene effettuare controlli periodici”. Sotto la lente di ingrandimento dello specialista anche le ultime frontiere della tecnologia e della robotica durante gli interventi.
Particolarmente interessante, inoltre, la testimonianza dell’endocrinologo sulla sua esperienza in Etiopia dove, insieme ad alcuni altri medici del capoluogo, periodicamente opera popolazioni povere, imbattendosi in casi a cui nei paesi più ricchi non si è certo abituati. Nelle foto proiettate sono, infatti, apparsi ‘gozzi’ al collo di alcuni pazienti che prima di essere asportati sono arrivati anche a pesare cinque chilogrammi.
“Quello che i nostri medici fanno è semplicemente stupefacente ed è per me un orgoglio poter dire che il dottor Pietranuono è un nostro socio”, ha detto soddisfatta la presidente de La Rete, Licia Fatica Visaggio, in chiusura del seminario.