La lunga attesa per il Corpus Domini 2017 è finalmente terminata per lasciare il posto all’orgoglio di prendere parte a una così importante manifestazione.
Sono da poco passate le 13 quando i quadri volanti, disposti sotto al Palazzo di Città vengono benedetti dall’arcivescovo di Campobasso-Bojano, Giancarlo Bregantini, che dopo i saluti dal balcone di Palazzo San Giorgio chiede silenzio alla comunità.
“Solidarietà, solennità e speranza”, sono le parole pronunciate dal metropolita per sintetizzare una “festa che unisce spiritualità e folklore”. 13 misteri, 13 significati, tanti colori ma un unico grande messaggio racchiuso proprio nelle tre parole che iniziano tutte con la medesima consonante. Poi l’elenco, uno a uno, di tutti i Misteri a cui fa seguito un sentito a caldo applauso.
Anche quest’anno il piccolo miracolo capace di radunare tutta la città si è compiuto di nuovo. Subito dopo le parole del vescovo, gli Ingegni del Di Zinno sono pronti per tornare nel Museo di via Trento.
Rispettata la tradizione, da lui stesso istituita all’inizio del mandato, anche il primo cittadino, Antonio Battista che non pronuncia il discorso da Palazzo Città, nonostante presenzi al cerimonia. Al suo fianco, sul balcone, il presidente del Consiglio, Michele Durante, Vincenzo Cotugno, presidente dell’assise regionale e il consigliere delegato alla Cultura, Nico Ioffredi.
Dalle altre finestre i volti di alcuni rappresentanti di Palazzo San Giorgio e dei numerosi giornalisti e fotografi presenti. Nell’aula consiliare, invece, così come lo scorso anno, i ragazzi autistici che nella tranquillità dell’aula del Comune hanno potuto prendere parte alla festività.
Il momento più atteso, con la stessa trepidazione di sempre, si è concluso.