Si sono da poco spente le luci degli studi di Telemolise, quando la bella Sarah Khalaf decide di rispondere alle domande di CBlive. Come ogni domenica, ha trascorso un pomeriggio all’insegna dello sport, al fianco del giornalista Antonio Di Lallo. Ma questa domenica per la bella Sarah ha avuto un sapore diverso, segnato dalla quella nota amara della delusione.
Cerca di mantenere un profilo basso e di certo ha riflettuto a lungo prima di concedersi all’intervista. Sarah non vuole suscitare polemiche, non vuole porsi in contrasto con nessuno.
Proprio lei che ha saputo incassare gli attacchi arrivati a giugno, quando fu annunciato che avrebbe vestito i panni della donzella. Campobassana con sangue misto, alla titolare dell’attività commerciale di via Mazzini non veniva perdonata quell’origine egiziana.
Nemmeno a dirlo, nella piccola città di provincia scoppiò la polemica. Non mancò nemmeno qualche cattiveria nei suoi confronti. Poi il 3 giugno Sarah fece ricredere tutti. Impassibile alle tentazioni del Diavolo dimostrò di avere nel cuore la città dove è nata e cresciuta e, dove ha scelto di restare.
L’ormai ex donzella, che poco prima di quella sfilata dei Misteri era stata in lizza per un posto nell’aula di Palazzo D’Aimmo con la lista Popolari per l’Italia, è recentemente approdata sugli schermi di Domenica Sport ed era ora pronta a salire nuovamente sul mistero più conosciuto e ammirato. Poi però qualcosa è andato storto.
Sarah come hai saputo che non saresti stata tu la donzella? Avevi manifestato la tua disponibilità?
“L’ho saputo sabato sera, in occasione della presentazione del calendario dei Misteri. L’ho saputo come tutti voi. Come l’ha saputo la stampa e i cittadini. Mi era stato comunicato che anche per questa edizione speciale sarei stata io ad interpretare questo ruolo. Poi, alcuni giorni fa, pare che qualcuno abbia proposto nomi alternativi, ma nulla di certo e definitivo. Solo ipotesi e voci, poi l’ufficialità però mi è piovuta addosso sabato pomeriggio in maniera del tutto inaspettata, proprio mentre ero seduta lì in prima fila. Devo ammettere che ho vissuto dei sabato più esaltanti (ride), però questo non mi farà di sicuro cambiare idea sulla famiglia Teberino, che avrà sempre la mia infinita stima e gratitudine”.
Secondo te qual è stata la motivazione alla base di questa decisione e chi può aver avuto un ruolo dominante?
“Sulla motivazione non ho la più pallida idea, perché ripeto, ho saputo tutto alla fine. In merito al ruolo, sento dire e leggo su giornali e social di decisioni di natura politica, che tra l’altro mi appassionano poco. Perché, pur avendo io stessa partecipato a una competizione elettorale, credo che i Misteri nulla abbiano di politico o quantomeno non dovrebbero averlo. Infatti, per me il Corpus Domini è di tutti i campobassani che esaltano una tradizione di 300 anni, oltre le fazioni e i giochi di potere. Custodirò con me il ricordo di quel fantastico 3 giugno e di tutte quelle persone che mi hanno applaudita e che ancora oggi mi salutano con affetto per strada o nella mia attività. Donzelle, al di là tutto, si resta per sempre”.
Si tratta di un evento importante che avviene a pochi mesi dalle amministrative. Credi che proprio la politica possa aver avuto un ruolo nella scelta? Tra l’altro, come hai ricordato tu stessa, alle scorse regionali sei stata candidata nella lista di un attuale assessore regionale.
“Sì, bella esperienza anche quella, ma che appunto nulla c’entra con la mia partecipazione ai Misteri. Chi mi conosce sa che sono una persona estremamente versatile e curiosa, credo che a 29 anni sia lecito e soprattutto giusto provare esperienze diverse. Poi in Italia c’è un pò questa usanza di strumentalizzare le candidature femminili. Sono convinta infatti che a un ragazzo che decide di fare politica non venga rinfacciato nulla. C’è molto da lavorare in tal senso (stavolta sorride”).
Qualche polemica accompagnò anche la scelta che a giugno ricadde su di te. Eppure tu vivi da sempre a Campobasso. Ti senti solidale con la nuova donzella o credi che non sia giusto attribuire questo ruolo a chi ha poco a che fare con la città?
“Certo, anche se non la conosco, da campobassana verace avrà il 2 dicembre tutta la mia ammirazione e sostegno. Lei, come me, credo c’entri poco o nulla con scelte e strategie che si faticano a comprendere. Riguardo alle polemiche di allora, posso affermare con gioia che quasi tutti quelli che in un primo momento sollevarono dubbi, senza risparmiare qualche cattiveria, oggi mi difendono e mi sono vicini. Infatti, proprio in queste ore ho ricevuto messaggi di affetto e stima, di persone deluse, in taluni casi anche più di me. Per questo non lascerò mai Campobasso, la mia casa e la mia città”.
f.a