GIUSEPPE FORMATO
Una settimana di attesa e il primo consiglio comunale dell’era Antonio Battista aprirà il quinquennio (ricorsi permettendo) del governo di centrosinistra a Palazzo San Giorgio, dopo cinque anni vissuti con il centrodestra di Gino Di Bartolomeo, il quale continuerà a sedere tra i banchi dell’assise cittadina, ma semplicemente come consigliere comunale di minoranza.
L’assise di Palazzo San Giorgio è convocata per il 7 luglio alle ore 8,30 e all’ordine del giorno ci sarà la convalida degli eletti e gli eventuali subentri in luogo dei consiglieri dimissionari, perché nominati assessori; l’elezione del presidente del consiglio e del vicepresidente vicario; la comunicazione dei componenti della Giunta; la presa d’atto della costituzione dei gruppi consiliari; la nomina della commissione elettorale comunale e le modifiche all’articolo 3, comma 3, del regolamento interno del consiglio comunale, inerente il quorum previsto per la validità delle sedute consiliari.
Sarà una settimana, quella iniziata oggi, lunedì 30 giugno e che condurrà all’attesa visita di Papa Francesco sabato 5 luglio, durante la quale sul fronte politico, a Campobasso, sarà focalizzata sulla composizione della Giunta comunale da parte del sindaco Battista.
Pressoché certa la squadra del primo cittadino: nell’esecutivo ci saranno, in quota Partito Democratico, le due donne, Bibiana Chierchia (cultura) e Alessandra Salvatore, oltre a Pietro Maio. Per l’Italia dei Valori sarà promosso assessore Salvatore Colagiovanni, che salvo ripensamenti dell’ultim’ora dovrebbe ricevere la delega ai Lavori Pubblici. In Giunta pure Michele Ambrosio per l’UdC, anche se al primo eletto dei centristi potrebbe essere preferito l’ex presidente del consiglio comunale, Massimo Sabusco. Se così fosse, primi mal di pancia nella maggioranza di Battista. Salvo clamorosi colpi di scena, questa sarà la squadra di governo comunale e al posto dei summenzionati assessori, lunedì 7 luglio, faranno il proprio ingresso in Giunta: Giovanna Viola, Giuseppe D’Elia e Carlo Landolfi del Partito Democratico; Antonio Columbro dell’IdV e Pietro Montanaro dell’UdC.
Alla presidenza del consiglio dovrebbe essere destinato Sabino Iafigliola, primo eletto dei ‘Popolari per l’Italia’, la lista costruita da Vincenzo Niro, presidente dell’assise di Palazzo Moffa. In questo caso, resterebbe beffato l’uscente Federico Sarli, primo dei non eletti e che, dunque, resterebbe fuori da Palazzo San Giorgio.
Battista, secondo quanto trapelato in questo mese di giugno e in attesa che ufficializzi la Giunta comunale, punterebbe sui partiti tradizionali. Resterebbero a bocca asciutta i movimenti civici: Segnale Civico, Lab e Centro Democratico, oltre ai Comunisti Italiani.
Chi ha già manifestato il proprio dissenso, se le voci dovessero essere confermate, il coordinatore regionale di ‘Segnale Civico’, Maurizio Mitro, il quale questa mattina non ha escluso un’azione di protesta plateale, se non dovessero essere presi in considerazione le 1.039 preferenze (3,44%), decisive per evitare il ballottaggio, considerando che il movimento di Mitro, che ha eletto Gianluca Maroncelli in consiglio, era collocato con Michele Scasserra fino a poche ore dalla chiusura dei termini per la presentazione delle liste.