Sant’Antonio Abate, la cenere spegne il fuoco appiccato senza autorizzazione e continua ad accendere le polemiche

La Chiesa di Sant’Antonio Abate

Il fuoco sacro delle tradizioni è riuscito ad ardere per poco, probabilmente per pochissimo, prima che la mancata autorizzazione da parte della Questura ne decretasse lo spegnimento. È accaduto oggi, martedì 17 gennaio 2017, in occasione della festività di Sant’Antonio Abate a Campobasso, dinanzi la chiesa che prende il nome dal protettore degli animali.

Qualche giorno fa la decisione di spostare i festeggiamenti, durante un sabato del periodo carnevalesco, era arrivata di comune accordo dalla parrocchia e dagli organizzatori della festa. Una comunicazione che aveva innescato un numero elevato di polemiche.

La campobassanità nelle vesti di una quasi smisurata fede verso alcuni riti religiosi era esplosa con rabbia accendendo e, nemmeno tanto metaforicamente, un fuoco di proteste, tanto da indurre l’arcivescovo Giancarlo Bregantini a inoltrare nella serata di ieri, lunedì 16 gennaio, una nota in cui ricordava ai fedeli la celebrazione della Santa Messa da lui presieduta alle 17.30 di questo pomeriggio.

“A conclusione della celebrazione e come tradizione vuole – aveva fatto sapere Bregantini in una nota – sarà simbolicamente celebrato il rito di accensione del fuoco e la benedizione degli animali anche attraverso la semplice accensione di una candela dal braciere preparato in chiesa, viste le avverse condizioni del tempo. Parole queste che avranno indotto a pensare che almeno un fuocherello davanti la chiesa bisognava pur accenderlo. Tra il dire e il fare, così, il passo è stato breve. Con la stessa velocità è, però, avvenuto anche lo spegnimento del fuocherello, data la mancata autorizzazione,  necessaria per far ardere il focolare.

L’ennesima burla tutta campobassana dei difensori delle tradizioni che hanno preteso di accendere fuochi senza alcuna regola, dimenticando invece che le regole ci sono e vanno rispettate.

fab.abb

Exit mobile version