L’analisi delle buone pratiche di altre realtà offrono così lo spunto per tecniche e strategie di cui servirsi per proporre strumenti e metodi innovativi. Nonostante le difficoltà economiche la rigenerazione urbana sostenibile può essere un inizio per costruire società diverse.
Sul banco, le esperienze di Lubiana e Malmo. Nel primo caso a parlare l’architetto Jmiha Desman che ha tracciato gli interventi salienti in una cittadina dal fascino irresistibile. Tra le principali innovazioni nella mobilità sicuramente la presenza di tante biciclette per poter percorrere centro storico e centro città, a loro volta oggetto di riqualificazione: Recuperate inoltre aree industriali dismesse e messo a punto un sistema di cassonetti sotterranei, ma visibili in superficie per poter conferire frazioni degli scarti domestici e commerciali.
Spazio, successivamente, alla lezione dell’architetto Milena De Matteis che ha portato l’attenzione sul potenziale di un quartiere di periferia riqualificato, ma anche su indirizzi precisi, approcci multisettoriali, leadership e partecipazione per una rigenerazione urbana in Europa.
Illustrato il caso Malmo, un quartiere del nord Europa dove i residenti vivono in perfetto equilibrio con la natura, dove il progetto di riqualificazione ambientale del porto si è trasformato in un esempio di sostenibilità al 100%, riconosciuto dall’unione Europea e difeso dai suoi residenti ‘sentinella’.
Dopo i consueti saluti del presidente della Fondazione Architetti di Campobasso, Giancarlo Manzo, a moderare i lavori ci ha pensato Domenico Potenza, docente di composizione architettonica all’Università degli Studi ‘G. d’Annunzio’ di Chieti-Pescara.