Comuni in rivolta contro il congelamento dei fondi del bando per le periferie previsto nel decreto Milleproroghe. Il provvedimento incriminato è quello approvato ieri, martedì 7 agosto, al Senato e che aspetta ora il via libera della Camera che arriverà in autunno. Di fatto con l’emendamento approvato a Palazzo Madama si è deciso di cancellare la seconda tranche del Piano periferie istituito dai governi Renzi e Gentiloni che prevedeva in totale 2,1 miliardi di finanziamenti dallo Stato. Sul piede di guerra anche i sindaci dei due capoluoghi molisani, Campobasso e Isernia che avevano ottenuto cospicui finanziamenti.
Per la prima città si trattava di 18 milioni di euro che sarebbero serviti a riqualificare l’area compresa tra il mercato coperto fino all’area di Selva Piana, mentre per Isernia in cantiere c’erano 10 milioni e una serie di progetti, come la realizzazione del museo emozionale della preistoria e del futuro, il recupero del parco dell’Acqua Sulfurea e la riqualificazione di un’area degradata nel quartiere San Lazzaro, solo per citarne alcuni.
A fine del 2017 i due sindaci erano stati a Roma per la firma delle rispettive convenzioni con la Presidenza del Consiglio che avevano dato il via all’iter del finanziamento e i cantieri sarebbero stati avviati proprio in questi mesi. Ieri, però, con il sì del Senato tutto è andato perso.
La sottosegretaria all’Economia del M5S, Laura Castelli, ha sostenuto che l’esecutivo è intervenuto “per dare attuazione alla sentenza della Corte costituzionale numero 74 del 2018”. Sentenza questa, nella quale viene stabilito che serve un’intesa con le Regioni nell’assegnazione dei fondi e che non si può intervenire solo su richiesta del Comune.
“Abbiamo garantito – le parole della Castelli – immediata finanziabilità per i primi 24 progetti che hanno ricevuto un punteggio superiore a 70/100. Ma, vista la necessità di rispettare la sentenza della Consulta, è stato necessario intervenire per analizzare i restanti progetti e valutare quali abbiano davvero una funzione di rilancio per le periferie. In ogni caso le spese progettuali già sostenute verranno rimborsate. Va comunque sottolineato che il bando per le periferie era stato finanziato dal precedente Governo per metà dell’importo complessivo. Si trattava quindi di mere promesse più che di risorse messe realmente a disposizione”.
Critici numerosi sindaci che insieme al PD dichiarano battaglia. Sul piede di guerra anche i due primi cittadini del Molise, Antonio Battista (centrosinistra) e Giacomo D’Apollonio (centrodestra) che in una nota congiunta hanno fatto sapere come si tratti di “una scelta gravissima che danneggia pesantemente le due realtà, ma anche tutto il Molise. Dal recupero, ricucitura e riqualificazione dei quartieri interessati, tra gli obiettivi del Bando, – hanno detto i due – sarebbero scaturiti posti di lavoro e servizi. Da qui l’appello a tutte le autorità, al Governo, e ai parlamentari affinché i programmi e i progetti non vengano definitivamente bloccati, progetti che possono cambiare in meglio la vita di Campobasso e Isernia”.
Ma le polemiche coinvolgono quasi tutta la Penisola. Oltre ai sindaci a tuonare contro il provvedimento l’ex presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ma anche Nicola Zingaretti, governatore del Lazio, Giuseppe Sala, sindaco di Milano e il primo cittadino di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. Una lista di nomi sicuramente destinata ad aumentare.