Il Consiglio Comunale di Campobasso, riunitosi quest’oggi in modalità telematica, ha approvato all’unanimità la mozione del PD e la Sinistra che chiedeva di adottare ufficialmente ed integralmente al Comune di Campobasso il Manifesto della Comunicazione non Ostile.
Si tratta di un manifesto frutto di un lavoro di partecipazione collettiva a cui hanno contribuito esperti della comunicazione, del marketing, del giornalismo e utenti e appassionati della rete.
L’Assise civica ha voluto condividere lo spirito e le finalità del Manifesto della Comunicazione non Ostile per la collaborazione e il reciproco rispetto.
Come si legge nella mozione presentata dai consiglieri Antonio Battista, Giose Trivisonno, Bibiana Chierchia e Alessandra Salvatore, il Comune di Campobasso si “impegnerà a dare attuazione alle linee del manifesto in tutte le attività e in tutti i canali di comunicazione non solo online ma anche offline e a divulgarne il contenuto sul territorio, consapevole della necessità di riportare ad un uso corretto del significato delle parole per lo sviluppo di una comunità educante”.
Soddisfazione è stata espressa dagli esponenti di centrosinistra, così come dallo stesso primo cittadino.
“Accolgo volentieri quest’invito – ha dichiarato il sindaco Gravina – ad adottare non solo in forma teorica, ma soprattutto nella sostanza, i principi di un Manifesto che, come Amministrazione, non abbiamo alcuna remora a tradurre, come richiesto dal primo firmatario della Mozione, il consigliere Battista, in una delibera da portare e votare in Consiglio quanto prima. Da primo cittadino sarò attento custode di questa mozione e della delibera di Consiglio che ne verrà, affinché essa serva da monito nei nostri rapporti tra consiglieri e amministratori a utilizzare sempre forme di comunicazione non ostile. Per il passato non sempre è stato così. Se ne siamo coscienti tutti, allora ha senso assumerci questa nuova responsabilità, ma in termini concreti. Per questo, spero sempre che ognuno di noi, a partire da subito, sappia contrastare politicamente l’altro senza utilizzare termini offensivi, giudizi immotivati e commenti di carattere personale nelle sedi istituzionali come sui social. Il Manifesto in questo deve rappresentare uno stimolo, un nuovo necessario punto di partenza per creare un rapporto comunicativo tra le parti politiche ed istituzionali che devono essere in grado di confrontarsi per mettere in campo momenti di discussioni non semplicisticamente edulcorati, ma se non altro più consapevoli di ciò che le nostre parole e i nostri atteggiamenti generano e producono a tutti i livelli”.