“La città triste con le scuole chiuse” alla ribalta nazionale. Campobasso finisce sulle pagine del Corriere della Sera

Il sindaco “ferroviere macchinista”: “Prima la sicurezza. Decisione impopolare ma necessaria”

Campobasso è “una città triste con le scuole chiuse”. Inizia così l’articolo a firma del giornalista Carlo Vulpio a pagina 21 dell’edizione del Corriere della Sera di oggi, mercoledì 26 settembre 2018.

Sulle colonne dell’autorevole quotidiano approda quanto accaduto nel capoluogo molisano negli ultimi anni: dalla prima scuola chiusa nella passata legislatura, dall’ex sindaco Gino Di Bartolomeo, a quella che è stata poi una vera e propria ‘emorragia’ senza fine, che ha visto mettere i lucchetti a venti edifici e far mutare, forse per sempre, il volto di tanti quartieri della città.

Per il Corsera, l’attuale giunta di Palazzo San Giorgio avrebbe avuto il merito di “assumersi la responsabilità di decidere: non soltanto chiudendo le scuole a rischio, ma anche mettendo mano alla risoluzione complessiva del problema”.

Una serie di decisioni “impopolari ma necessarie”, dice il sindaco, nonché presidente della Provincia, Antonio Battista, a cui si affiancano le parole del consigliere comunale e di Palazzo Magno, Beppe d’Elia.

“Chiudere una scuola – dice il primo cittadino – è una cosa molto spiacevole, impopolare, perché a causa dei disagi che crea non incontra l’approvazione di tanta parte della popolazione, ma non si può vivere nell’angoscia che un evento qualsiasi o anche una scossa di terremoto modesta provochi una tragedia”.

“Le scuole, – sostiene, invece, D’Elia – sono i luoghi che tutti consideriamo i più sicuri, gli affidiamo i nostri figli e non devono trasformarsi in bombe a tempo che prima o poi causano qualche vittima, come se fosse il prezzo da pagare alle criticità accumulate negli anni”.

Sulle pagine del Corsera anche la sistemazione degli alunni delle scuole che in città sono state chiuse, per arrivare poi a come i sigilli messi agli istituti, abbiano penalizzato interi quartieri e le attività commerciali presenti.

Infine, spazio al reperimento dei fondi con i quali Palazzo San Giorgio spera di investire sulla sicurezza degli studenti, a cui fa seguito l’appello al Governo di destinare fondi all’edilizia scolastica dopo la “sciagurata cancellazione di quelli per le periferie”.

Nessun accenno, invece, alle accuse mosse all’amministrazione (non solo da esponenti della minoranza ndr), di una mancata programmazione in materia. Così come non si fa riferimento a quegli difici tutt’ora funzionanti e per i quali, invece, le ultime relazioni dell’Università hanno evidenziato una serie di criticità.

 

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