Il saluto alla città di Campobasso, Papa Francesco lo ha rivolto durante l’udienza generale avvenuta nell’aula Paolo VI, questa mattina 20 febbraio 2018, alla quale ha preso parte un nutrito gruppo del personale della Questura.
Nei saluti che ha rivolto al gruppo proveniente dal capoluogo molisano, così come segnalato dall’Ufficio Stampa della Curia Arcivescovile di Campobasso- Bojano e dalla collega Rita D’Addona, il Pontefice ha colto nuovamente l’occasione per ricordare loro “una curiosità storica”. Ovvero come il primo cappellano ad andare in Antartide sia stato proprio un campobassano. Si tratta di padre Bonaventura De Filippis scelto da da un giovanissima Papa Francesco quando era Provinciale dei Gesuiti per andare in Antartide 10 mesi.
Non è la prima volta che Papa Francesco parla di padre Bonaventura. Lo aveva già fatto il 16 novembre del 2017, quando all’arcivescovo metropolita di Campobasso-Bojano, Giancarlo Bregantini, arrivò una lettera scritta a mano. Nella missiva non solo Papa Francesco ricordò la visita fatta in Molise quel 5 luglio 2014, ma a Bregantini inviò proprio il libretto sacerdotale di padre Bonaventura.
E sempre padre Bonaventura fu protagonista sia di un passaggio del discorso che Papa Francesco fece nel 2014 nel suo intervento all’Università degli Studi del Molise, sia durante l’incontro avuto in Sala Clementina con i sindaci dell’Anci, durante il quale ebbe modo di scambiare due parole con il sindaco di Campobasso, Antonio Battista.
Una storia che ricorre, insomma, molto spesso nelle parole del Pontefice a cui probabilmente è molto legato e che dimostra il suo affetto verso questa terra.
E proprio in merito alle parole del Santo padre pronunciate oggi nell’Aula Paolo VI, l’arcivescovo Bregantini ha voluto lanciare un ulteriore appello alla cittadinanza “affinché – ha detto il metropolita – dedichi un monumento al padre gesuita andato nell’Antartide”.
“Non c’è sensibilità verso un fatto così noto e sollecitato dal Santo padre che è la terza volta che lo ricorda. Questo episodio che fa parte della storia – ha concluso Bregantini – deve essere valorizzato. Tocca a tutti noi farlo”.
fabyabb