Il concerto i cui biglietti a disposizione sono terminati in poco più di un giorno, sarà visibile in tutto il mondo attraverso la diretta streaming collegandosi al sito www.questaterradevevivere.it al quale chiunque potrà anche interagire mediante l’Hashtag Twitter: #questaterradevevivere .
Ad introdurre il concerto saranno l’arcivescovo metropolita di Campobasso-Bojano, GianCarlo Bregantini, e il rettore dell’Università degli Studi del Molise, Gianmaria Palmieri. Si tratterà di un evento non soltanto musicale, ma anche culturale e politico come servizio disinteressato per la collettività con l’obiettivo primario di unire e coinvolgere l’intero tessuto sociale attraverso il linguaggio universale della musica.
Al Comitato unitario, di cui fanno parte l’associazione nazionale Magistrati del posto, tutta la delegazione Parlamentare ed Europarlamentare, forze politiche di ogni colore, sindaci, presidenti della Regione e delle Province, il rettore e l’Università degli Studi, presidenti di tutti gli Ordini professionali, associazioni della società civile, sindacati di imprenditori e lavoratori, oltre che tutti i media locali e persino gruppi musicali hanno aderito infatti, tutti vescovi della Conferenza Episcopale Molisana. Si tratta di un’organizzazione nata per battersi contro la paventata soppressione della Corte di Appello di Campobasso, che comporterebbe non soltanto l’automatica soppressione di altri Uffici giudiziari, ma anche la successiva probabile soppressione di ulteriori Uffici pubblici istituiti su base regionale e/o provinciale.
“Insomma, un perverso effetto domino – fanno sapere tutti coloro che hanno sposato la causa – la cui inevitabile conseguenza sarebbe la drastica riduzione della popolazione, con la conseguenza che anche gli enti privati (banche, assicurazioni, ecc.) chiuderebbero o ridurrebbero le loro sedi, con tutti i conseguenti effetti dirompenti sui commercianti, sugli imprenditori e sui liberi professionisti, costretti a loro volta a chiudere i propri uffici ed esercizi, con ulteriore crescita del tasso di disoccupazione”.
Oltre alla chiusura di importanti presìdi di legalità, tale decisione comporterebbe danni per l’intera economia locale ancor più gravi di quelli già subìti in questi lunghi anni di crisi economica.
La partecipazione al concerto, sia dal teatro che da casa, sarà un’occasione unica, per sensibilizzare le coscienze ed auspicare che l’esperienza degli “antichi padri” che hanno favorito l’autonomia, si rinnovi con maggior sintonia collettiva.