Fontana Vecchia si ripopola. Canti, costumi e tradizioni nel lavatoio che ispirò cantautori e poeti locali

ALESSANDRA POTENA

Torna a vivere e riapre al pubblico, dopo anni di abbandono, Fontana Vecchia grazie alle associazioni ‘Si può fare’, ‘Polifonica Monforte’ e ‘La Mantigliana’ che lo scorso 28 agosto hanno organizzato una serata all’insegna della musica, canti e costumi dell’epoca, facendo così rivivere quella che è la tradizione campobassana.

‘Funtana Vecchia..Repénze a te’ il titolo della manifestazione che ha riabilitato un luogo caro a tutti i campobassani. Non un semplice lavatoio, ma un un posto che ha ispirato cantautori e poeti locali.

Commozione e soddifazione negli occhi di Rosa Socci, presidente della ‘Polifonica’, che ha esposto l’idea di far tornare viva e ridare lustro alla fontana poco conosciuta dalle nuove generazioni. Un progetto quello della presidente che tende a rivalorizzare non solo Fontana Vecchia, ma le tradizioni e i luoghi campobassani dimenticati.

Per l’occasione la Polifonica Monforte ha intrattenuto gli spettatori con canzoni quali: ‘Nenna bionda ‘e Sant’Antuone’, ‘Amore ca ‘nze scorda’, ‘Turname a veve’, ‘Catene d’oro’ e tante altre, tra cui l’emozionante ‘Funtana Vecchia’.

Il gruppo di lavoro ‘La Mantigliana’ composto da Addolorata di Cristofaro, Annamaria Mastropietro, Laura e Chiara di Rito si occupa di studio e ricostruzione sartoriale del modo di vestire femminile a Campobasso dal XXVII al XIX secolo. A rendere particolarmente colorata la serata sono stati i componenti dell’associazione che hanno sfilato, con abiti del 1600, 1700, 1800 e 1900.

Presenti all’evento il sindaco di Campobasso, Antonio Battista, l’assessore Salvatore Colagiovanni e il consigliere De Bernardo, nonchè il consigliere regionale delegato alla Cultura Nico Ioffredi. Proprio quest’ultimo ha voluto esprimere un pensiero per Khaled Asaad, archeologo di Palmira, decapitato dagli uomini del Califfato per non aver rivelato dove si trovassero centinaia di statue.

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