Di notte, sulla Collina Monforte rivive la storia d’amore che ispirò Shakespeare. Quell’apparizione strana e il dubbio che si sia trattato del fantasma della Delicata Civerra

Il racconto della 29enne Ilaria del Cocchio, studentessa di San Nicandro, è di quelli che fa accapponare la pelle e toglie il sonno, anche ai miscredenti. La sua testimonianza combacia con quella di altri due studenti pugliesi, uno di Serracapriola e l’altro di Cerignola, e tutti e tre giurano di aver visto proprio la Delicata Civerra, la giovane donna che nel 1587 fu rinchiusa dal padre nel carcere della Torretta per contrastare l’amore con Alfonso Mastrangelo.

Prima di allora, nessuno dei ragazzi conosceva la leggenda d’amore di Delicata ed Alfonso e quella sera erano andati sui Monti di Campobasso per fare quattro chiacchiere tranquille, così come fanno molti altri giovani. Mai avrebbero pensato di avere a che fare con una strana ‘presenza’.  A raccontarlo è proprio la giovane Ilaria.

Ilaria del Cocchio

Conoscevi la storia di Delicata Civerra? “No, non conoscevo la storia di Delicata Civerra fin quando a raccontarmela non è stata la mia coinquilina di Campobasso che mi ha anche confermato come, oltre alla nostra esperienza, c’erano già stati altri avvistamenti sui Monti”.

Ci racconti cos’è accaduto la notte in cui avete visto Delicata Civerna? È stato un pò di tempo fa, il giorno preciso non lo ricordo, ed ero con due amici dell’università, anche loro pugliesi e anche loro inconsapevoli della storia di Delicata Civerra. 

Decidemmo di andare sui Monti per fare quattro chiacchiere. Al ritorno, intorno alle tre di notte, scendendo verso la Torretta abbiamo visto una ‘persona’ o una ‘presenza’ rivolta verso l’orlo di un precipizio. Questa donna, con la testa bassa come se fosse raccolta in preghiera, era vestita in modo anomalo per i nostri tempi, perché indossava degli abiti antichi. 

Inizialmente pensavamo che fosse una donna che stava lì raccolta in preghiera, anche se da subito ci era parso strano che qualcuno potesse pregare alle tre di notte rivolta verso un baratro. Abbiamo cominciato ad attirare la sua attenzione chiamandola, ma lei non si muoveva e non sembrava per nulla distratta dai nostri schiamazzi. Così abbiamo cominciato a discutere sul cosa facesse lì, con la testa bassa verso il precipizio, vestita in quel modo.

Abbiamo anche pensato che avesse dei problemi mentali. La donna non sembrava affatto impressionata dalle nostre risate e i nostri sfottò. Non si è mai voltata per guardarci. Abbiamo così realizzato che la situazione che stavamo vivendo non era del tutto normale.

Ovviamente capito che forse quello davanti a noi era un ‘fantasma’, presi dallo spavento, tutti e tre abbiamo cominciato ad urlare e siamo scappati via”.

Dopo quest’avvistamento notturno, hai più avuto il coraggio di tornare sui Monti? “Diciamo che ancora oggi sono impressionata. Dopo quest’episodio sono tornata sui Monti ma solo di giorno, evito di tornarci di sera perché mi è rimasta la paura”.

Che sia stata una vera apparizione o solo una suggestione, il racconto di Ilaria comunque impressiona anche i più scettici.

Sarà per il fascino che infonde la storia d’amore di Delicata e Alfonso, sarà perché la testimonianza di Ilaria e dei suoi amici non è l’unica che racconta della presenza di Delicata Civerra che, di notte, si aggira per i Monti come un’anima tormentata per non aver vissuto il suo amore con Fonzo.

MARIA CRISTINA GIOVANNITTI

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