Taglio del nastro questa mattina, sabato 19 dicembre 2015, in via Palombo a Campobasso per l’inaugurazione del progetto e percorso sperimentale di arredo urbano dal titolo “Il gioco delle tre piazze”, nato dalla collaborazione tra il Comune di Campobasso, l’Istituto Superiore ‘Pilla’ e la Casa circondariale del capoluogo molisano.
Presenti all’evento il vice-sindaco di Campobasso, Bibiana Chierchia, l’assessore alla Cultura, Emma de Capoa, la dirigente scolastica Rossella Gianfagna, Maria Assunta Cerio della cooperativa ‘Voli di libertà’, il Comandante della Polizia penitenziaria, Ettore Tomassi, e alcuni detenuti della Casa circondariale. Numerosi anche gli studenti del Pilla che hanno preso parte all’iniziativa.
A realizzare le fioriere, seguendo i disegni progettati dai ragazzi dell’Istituto per Geometri, ci hanno pensato i detenuti grazie all’apporto della cooperativa che da anni opera, attraverso numerose iniziative, nel carcere del capoluogo. Delle specie arboree presenti nei vasi se ne sono, invece, occupati gli allievi dell’Agrario di via Manzoni.
Le fioriere avranno il duplice scopo di arredare le strade del centro storico e fungere da dissuasori del traffico e del parcheggio abusivo.
“Dobbiamo tornare a riappropriarci della città e, – le parole della Chierchia – da questo splendido scorcio di Piazzetta Palombo salutiamo non l’inizio, ma il proseguimento di un progetto nato affinché diverse realtà collaborassero in maniera attiva attorno a un’idea a vantaggio di tutta la collettività”.
A ringraziare l’amministrazione comunale è stata la dirigente Gianfagna che ha rivolto un pensiero di gratitudine anche ai “docenti e ai ragazzi che hanno lavorato con impegno e professionalità”. “Tale iniziativa – ha poi sottolineato – è in linea con l’alternanza scuola-lavoro e con l’idea di impresa simulata, che il Pilla promuove quotidianamente”.
“Questo lavoro di gruppo ci ha messo nella condizione di poter dare la possibilità a tanti detenuti di partecipare in maniera attiva al benessere della città ma anche a costruire percorsi che servono alla rieducazione sociale”, è stato il pensiero espresso dal Comandante della Polizia penitenziaria, Ettore Tomassi.
cri. salv.