La struttura un tempo sede della storica manifestazione ‘Molise in fiera’ a Selva Piana è chiusa e i locali del centro fieristico in abbandono. La questione, questa mattina lunedì 18 giugno, è finita all’attenzione del Consiglio Comunale. A presentare una mozione sono stati i consiglieri del Movimento Cinque Stelle, la cui causa è stata ampiamente sostenuta dall’esponente di Democrazia Popolare, Francesco Pilone.
Quello che è stato contestato nuovamente all’amministrazione dalle minoranze è stata la mancanza di programmazione e “il totale disinteresse da parte dei rappresentanti del centrosinistra”.
In modo particolare Gravina ha chiesto conto al sindaco Battista dei fondi stanziati dal progetto di riqualificazione dell’area, relativi al cosiddetto ‘Patto per il Molise’. “Nonostante una determinazione dirigenziale del novembre 2017 abbia disposto il pagamento di circa 180mila euro su un totale di 500mila, per lavori di ristrutturazione, adeguamento e sicurezza antincendio, nonostante le promesse elettorali della Giunta Battista e nonostante il fiume di denaro promesso dal Patto per il Molise, sottoscritto in pompa magna da due ex Presidenti ovvero Renzi e Frattura il 26 luglio 2016 con un impegno finanziario di quattro milioni di euro, nulla è stato fatto, nulla è stato programmato”, ha detto l’ex candidato primo cittadino pentastellato che ha voluto rimarcare anche “la totale noncuranza dell’amministrazione sulla possibilità che tali finanziamenti si possano concretizzare”.
Dello stesso parere anche Pilone che, nel suo intervento, ha però introdotto anche un altro aspetto, ovvero quello della mancata apertura in quella struttura di un call center che ha poi scelto Agnone come propria sede.
Pilone che, già in quell’occasione, aveva presentato un’interrogazione urgente in Comune, ha voluto evidenziare come l’amministrazione abbia perso un’occasione rifiutando la proposta da parte della ditta. “Questi almeno – ha detto – sono i fatti di cui sono a conoscenza”. Del parere del tutto contrastante il primo cittadino, Antonio Battista, per il quale sarebbero stati i titolari della ditta facente riferimento alla Telecom ad aver voluto rinunciare perché “in una zona troppo lontana dal centro”.
Dichiarazioni queste che a dire del sindaco sarebbero avvenute dinanzi a testimoni. “Sono disposto a qualunque tipo di confronto”, ha voluto precisare il numero uno di Palazzo San Giorgio. Ipotesi call center accantonata resta tuttavia il fatto che una struttura un tempo sede di un fiorente Expo molisano apprezzato da molti, resti del tutto dimenticato. Proprio questo rischio le minoranze vorrebbero scongiurare, ecco perché lo stesso Gravina ha voluto chiedere al sindaco la possibilità di far sì che “le strutture competenti si possano interessare dell’iter relativo a fondi”, probabilmente destinati a rimanere solo su carta.
Finanziamenti che, ha voluto ricordare Gravina, sono stati stabiliti da un “governo regionale e nazionale di centrosinistra”.
“Voglio chiarire – ha però risposto il primo cittadino – che non esistono governi amici e governi nemici, ma solo interlocutori istituzionali con cui confrontarci. E, posso garantire che attualmente il confronto con l’amministrazione regionale è aperto”.