In quei corridoi dove spesso il tempo non passa mai, la musica ha saputo regalare un piccolo momento di aggregazione, che non ha preteso alleviare le sofferenze di ognuno, ma piuttosto condividere la battaglia che chi si trova in quelle stanze sta combattendo.
L’iniziativa promossa da ‘La Rete Onlus’, unitamente al Conservatorio di Musica ‘Lorenzo Perosi’ di Campobasso, si inserisce nel più ampio progetto ‘L’arte in ospedale’, grazie al quale oggi sono state le note dei compositori Bach, Turina e Cordero a entrare con delicatezza in un luogo di sofferenza. Un modo semplice per essere vicino al dolore altrui e per infondere nei pazienti quella speranza e quel coraggio necessario per affrontare la malattia.
Al giovane chitarrista sono andati gli applausi e i complimenti dei presenti. “Grazie per questa mezz’ora di musica che ci hai regalato”, ha detto qualcuno avvicinandosi a stringere la mano del ragazzo, subito dopo l’esibizione.
Jacopo, che ha 21 anni e frequenta l’ultimo anno del Conservatorio ed è al terzo anno di Composizione al Perosi di Campobasso, crede nel potere dirompente della musica, ma anche nella capacità che essa ha di entrare nel cuore di ognuno.“Sono io che ringrazio tutti i presenti e tutto lo staff medico del reparto”, è stato infatti il commento del giovane artista. “Essere qui oggi, – ha detto – è stata una grande responsabilità, ma allo stesso tempo una bellissima esperienza. Mi sono molto emozionato e sono certo che ciò che ho ricevuto è molto di più di quello che ho dato”.
A ringraziare Jacopo, i medici e gli infermieri del reparto, anche la presidente della Onlus ‘La Rete’, Licia Visaggio, che nel suo intervento ha ricordato come l’associazione sia vicino ai malati oncologici anche con simili iniziative che varcano i confini degli ospedali, in segno di solidarietà.
Ma un grazie ai promotori è arrivato anche dalla dottoressa Michela Musacchio che ha voluto ricordare come il reparto stia vivendo oggi un momento molto delicato, alla luce della riorganizzazione sanitaria. Motivo ulteriore questo, per lanciare con una simile manifestazione un messaggio di speranza ad ampio raggio.