Campobasso, nel canile di Santo Stefano il cimurro fa strage di cani. I volontari insorgono con un sit-in di protesta per la messa a norma della struttura

FABIANA ABBAZIA

Nella frazione di Santo Stefano, dove si trova il canile municipale di Campobasso sono state già 16 le vittime del cimurro. La malattia estremamente contagiosa ha fatto morire sia cuccioli che cani adulti e se non si interviene subito potrebbe generare altre morti.

A lanciare l’allarme sono i volontari della Sezione Provinciale dell’Oipa, Organizzazione Internazionale Protezione Animali, dell’Apac, Associazione Protezione Animali Campobasso, nonché quelli della Onlus La Mia Ombra Scodinzola. Tutti insieme hanno infatti promosso, a partire dalle 10.30 di sabato 19 luglio, un sit – in di protesta dinanzi la struttura.

Una manifestazione per chiedere agli organi competenti, ovvero Comune, Regione e Asrem di intervenire per fermare questo sterminio, mettendo a norma il canile.

“Da anni – spiega Giancarlo Calvanese dell’Oipa – i volontari denunciano invano l’assenza di un reparto sanitario di isolamento necessario per evitare il diffondersi di queste patologie e la mancanza della profilassi vaccinale annuale”. Se i cani affetti da tale malattia fossero stati messi in isolamento per 60 giorni, l’infezione non si sarebbe diffusa in questa maniera.

“Inoltre il danno per la struttura – spiega ancora Calvanese – sarebbe stato inferiore, dato che attualmente il canile ha dovuto bloccare sia le entrate che le uscite ed è soprattutto fermando queste ultime che si crea il vero problema”. Con il bel tempo qualcuno che aveva la voglia di prendere un cucciolo non potrà infatti farlo a Santo Stefano dove l’epidemia ha posto un freno anche alle adozioni.

“Dare una voce a chi non ce l’ha” l’obiettivo della manifestazione promossa nel prossimo fine settimana che mira a far si che il canile sia adeguato alle norme in vigore altrimenti, per i volontari, “sarebbe meglio chiuderlo e garantire agli animali una migliore sistemazione in altri posti della regione come ad esempio Ripabottoni o Capriati al Volturno”.

Sistemare la struttura di Santo Stefano non sarebbe nemmeno molto dispendioso secondo il rappresentante Oipa che prevede “non più di 30 – 40mila euro per adibire una serie di box a reparto sanitario”.

Dunque, con la manifestazione di sabato alla quale è stato invitato anche il primo cittadino del capoluogo, Antonio Battista, e il neo assessore Antonella Salvatore, dunque le associazioni chiederanno al Comune di poter intervenire, magari facendo pressione sulla Regione per i fondi necessari a sistemare l’area che ospita circa 500 cani.

“Sappiamo che il Molise sta attraversando un periodo difficile e il deficit del comparto sanitario influisce molto, ma è giusto anche preservare la salute degli animali” – conclude Calvanese.

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