Obiettivi importanti che possono essere raggiunti solo attraverso una numerosa partecipazione di cittadini, ma anche di associazioni o comitati di quartiere.
Voler dar voce alle persone è però la prima cosa che il nuovo organismo vuole realizzare, proprio come ha specificato il presidente Claudia Mistichelli che ha raccontato a CBlive in che modo dai social network possano nascere esperienze in grado di potenziare il senso di unione e comunità dei singoli cittadini.
Come è nata l’idea?
“Da circa due anni ho creato il gruppo su Facebook, prima collaboravo già ad alcune pagine, ma per visioni diverse con altre persone avevo deciso di staccarmi e dar vita a questa cerchia virtuale di ‘amici’, con cui poter scambiare opinioni, pensieri e riflessioni su temi importanti per la collettività. Da qualche tempo però alcune persone, tra cui proprio coloro che ho conosciuto attraverso il web, mi chiedevano di fare qualcosa in più, creare proprio un’associazione che potesse promuovere iniziativa sociali, culturali e dar voce alle idee di tutti. L’associazione è stato così un modo per fare davvero qualcosa di concreto, perché spesso molti cittadini si lamentano, ma i loro pareri restano inascoltati. In questo modo invece quello che ci proponiamo è essere partecipi alla vita collettiva a livello pratico ma, è bene precisare che dietro di noi ciò non c’è nessuno schieramento politico”.
Dai social network alla costituzione di un’associazione è un passaggio importante, cosa si aspetta?
“Mi auguro che ci siano molti associati che vogliano sostenerci e credere nell’iniziativa. Con il contributo di tutti ci faremo promotori di progetti e idee. Qualcuno ad esempio ha già chiesto di portare all’attenzione dell’amministrazione comunale di Campobasso la possibilità di installare un circuito di videosorveglianza in alcune zone buie della città. Promuovere soluzioni a problemi particolarmente sentiti dai cittadini sarà però possibile, solo se tutti contribuiranno alla causa. L’augurio è che possano aderire da fuori regione o che magari possano affiliarsi altre associazioni e scegliere di cooperare anche diversi comuni del Molise”.
Un progetto ambizioso quindi, ma come si fa per associarsi a Campobasso Insieme?
“Si, in effetti è una bella scommessa su cui puntare. I soci fondatori, compresa me ovviamente, sono 5, a distanza di pochi giorni ci sono già 20 iscritti, ma abbiamo già ricevuto tantissime adesioni e da domani saremo pronti per raccoglierne altre. Per il momento è possibile contattare il gruppo su Facebook oppure lasciare un messaggio sul mio profilo privato, anche se stiamo già predisponendo un indirizzo mail e un numero di telefono al quale potersi rivolgere. Da settembre poi contiamo di avere una sede dove poterci incontrare almeno una volta a settimana e promuovere dibattiti per tutte le iniziative su cui l’associazione sarà chiamata a lavorare”.
Il nome scelto per l’associazione sta a sottolineare l’idea di comunità, secondo Lei su questo aspetto la città come sta messa? I residenti si sentono uniti o tra di loro predomina maggiormente l’individualismo?
“Sicuramente le persone oggi sono stanche e sfiduciate. Tutti si lamentano e il periodo economico che stiamo vivendo di certo non aiuta. In questo senso il mio obiettivo è quello di spronarli a non abbattersi. E’ vero, soprattutto il Molise, si trova a fronteggiare diverse difficoltà, a partire dal settore della sanità e del lavoro, ma è proprio in questi momenti che non bisogna arrendersi e restare uniti. In fondo è proprio vero, l’unione fa la forza”.