“Lo spirito del mio mandato – ha dichiarato il primo cittadino – è di assoluto servizio per la comunità. Abbiamo senso di responsabilità rispetto alla fiducia accordataci dai cittadini e questo arriva sia dal sottoscritto e dalla Giunta, ma anche dai trentadue consiglieri e dai 280 dipendenti comunali. Vogliamo – ha precisato Battista rivolgendosi a Bregantini e alla platea – riavvicinare la politica ai cittadini. La nostra attenzione per le fasce deboli è altissima ed è nostra cura valorizzare e tutelare la famiglia nelle sue diverse articolazioni, considerando che è il perno sociale attorno al quale ruota la città. E, a tal fine, da questo Palazzo dovrà arrivare un segnale concreto”.
A fare gli onori di casa nella sala consiliare il Presidente dell’assise, Sabino Iafigliola, che ha sottolineato il prezioso lavoro per la comunità dei consiglieri comunali e dei dipendenti dell’ente.
Un rappresentante dei lavoratori ha posto, invece, l’attenzione “sulle problematiche inerenti il lavoro, che i più giovani non riescono a
Prima dell’intervento di Bregantini, si è registrato un botta e risposta tra i consiglieri comunali Francesco Pilone e Giose Trivisonno: il primo è tornato sulla polemica, inerente questioni prettamente burocratiche, della scorsa estate sulla Casa degli Angeli, mentre il capogruppo del gruppo Pd ha sottolineato l’importanza della stessa e rimarcando la necessità del Consiglio comunale di essere aperto a tutte le opinioni e le idee, non solo quelle cristiano-cattoliche.
È toccato, infine, all’attrice Palma Spina di leggere un passo dello scrittore Paulo Coelho, molto vicino al cattolicesimo.
L’arcivescovo Bregantini, dopo i ringraziamenti per l’accoglienza ricevuta al Palazzo di Città, ha ricordato la sua visita di ieri in Piemonte:
Bregantini ha puntato su un messaggio volto alla difesa del bene comune, della famiglia e del lavoro, scopi prioritari, così come l’arcivescovo non ha mancato di ribadire, a margine dell’incontro, la sua idea sulla regolamentazione delle aperture domenicali delle attività commerciali e su via Ferrari, dove “non è possibile che regni l’anarchia”.
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