In città ormai non si parla d’altro. E’ la cancellazione del grande evento musicale all’ex stadio Romagnoli, in programma per il 29 e 30 agosto, a tenere banco. Per strada, così come tra i tavolini dei bar. La delusione corre soprattutto tra i giovani, in modo particolare tra le 1500 persone che avevano già acquistato il biglietto in prevendita e che ora attendono lunedì 1 settembre per vedersi rimborsato il costo sostenuto. La notizia ‘piombata’ nel capoluogo come un fulmine a ciel sereno sembra non trovare però una precisa spiegazione. Da un lato ci sono, infatti, gli organizzatori della manifestazione, gli esponenti dell’associazione culturale ‘Costruttori di Eventi’ che, fanno sapere come il tour di concerti sia stato annullato per alcune e decisive mancanze da parte dell’amministrazione comunale. Dall’altra c’è invece lo stesso sindaco, Antonio Battista, che rimanda le accuse al mittente e in una nota, dopo aver ribadito come da Palazzo San Giorgio sia stata concessa l’autorizzazione nella delibera di giunta 119 dello scorso 26 agosto, sull’argomento ha convocato per domani mattina, sabato 30 agosto, un’apposita conferenza stampa, mentre si è detto ancora in attesa di conoscere i reali motivi della rinuncia dell’associazione.
Proprio da quest’ultima però a rompere il silenzio e approfondire la questione è Franco Rocco. Ripercorrendo le tappe dell’iter organizzativo, Rocco fa capire come la goccia che ha fatto traboccare il vaso sia stata la non adozione da parte del Comune dei provvedimenti necessari per l’autorizzazione della chiusura del traffico, divieto di parcheggio e sgombero area. Motivi questi che avrebbero così impedito di fatto il montaggio della recinzione. “Il divieto di sosta e la segnaletica per la chiusura della strada – le parole dell’esponente dell’associazione – sono state apposte solo questa mattina, dunque non solo le auto erano tranquillamente parcheggiate nell’area impedendo i lavori, ma in base alla norma che prevede di posizionare la segnaletica non meno di 48 ore prima dell’evento, a questo punto il Festival si sarebbe potuto tenere solo nella giornata di domenica. Non potendo recintare la zona ci è stato di fatto impedito di poter lavorare, anche perché per l’allestimento nell’ex stadio sarebbe stato disposto del materiale dal valore di ben 500 mila euro, che a questo punto non risultava più essere al sicuro”.
Anche il danno economico subito, seppur ancora da stimare nel dettaglio, fanno sapere ancora dall’associazione, sembra essere consistente. “L’investimento è stato cospicuo – sottolinea Rocco – e, se si pensa che erano stati già venduti 1500 biglietti e che, in base alle richieste avute, il botteghino, nel pomeriggio di giovedì quando è stato chiuso, poteva distribuire altri ingressi, si sarebbero certamente superate le 2000 prevendite. Si è trattato insomma di “un evento di grandi dimensioni a cui la città ha dovuto purtroppo rinunciare”.
“Spero però – rimarca ancora Rocco – che ciò sia avvenuto per ignoranza e non per malafede. In ogni caso ci sono delle responsabilità precise che faremo valere per vie legali”, fa sapere inoltre l’interessato, sostenendo come al primo cittadino sia stata già recapitata una diffida. A Battista, Rocco consiglia anche di “cercare le responsabilità di tutto ciò nella sua giunta e in chi non ha dato seguito alle pratiche necessarie per lo svolgimento della manifestazione”. Una frecciatina nemmeno tanto velata agli assessori Colagiovanni e De Capoa.
Sull’ipotesi della mancanza di un contributo economico da parte di Palazzo San Giorgio per la realizzazione del Festival come la causa scatenante del passo indietro, Rocco non ci sta, così come su eventuali accordi pregressi non rispettati nel momento di mettere tutto nero su bianco. “I costi erano stati calcolati già in precedenza e l’investimento da parte dell’associazione non era un problema” rimarca, senza però lasciarsi sfuggire l’occasione di sottolineare come “la mancanza di un regolamento per la concessione dell’area possa portare a un trattamento non equo per tutti”. L’esempio utilizzato è quello relativo a qualche tempo fa, con la passata amministrazione, quando per la fiera dell’ultima domenica del mese la concessione dell’area non era molto esosa, rispetto ai costi che l’evento annullato avrebbe invece richiesto, come ad esempio i circa “9 mila euro per l’area spettacoli”.
Dall’associazione dispiacere e rammarico viene inoltre espresso anche per i numerosi giovani che avevano scelto di affrontare chilometri e chilometri per Dj del calibro nazionale e per un evento che sarebbe stato trasmesso in diretta nazionale su M2o. “Per avere alcune informazioni ci hanno chiamato ragazzi che si erano messi in viaggio dalla Sicilia” racconta ancora Rocco, non nascondendo come sia stato pesante dover svelare un’amara verità e suggerire loro di fare ritorno a casa. Dunque, ai danni economici potrebbero subentrare anche quelli d’immagine, ma su quest’ultimi dall’associazione ci vanno cauti. “Sappiamo di aver fatto tutto il possibile per portare un grande evento in città. Ciò che è successo non è in alcun modo dipeso da noi che, di colpe non ne abbiamo”.