ANDREA VERTOLO
Lavorare per la difesa dei diritti umani, lanciando campagne di sensibilizzazione e informazione, su un Paese o su un particolare tema.
Realizzare progetti educativi per promuovere l’adesione ai valori della Dichiarazione universale dei diritti umani. Queste sono le finalità perseguite da Amnesty International, l’Organizzazione internazionale non governativa, che da anni si impegna nella difesa dei diritti umani e nella solidarietà internazionale.
Anche a Campobasso sarà possibile contribuire, con una propria firma, alle tante petizioni che l’associazione propone.
Il banchetto informativo è stato, infatti, predisposto in Piazza della Vittoria, all’interno di un gazebo adiacente al PalaEventi, con l’intento di coinvolgere le tante persone che, in questi giorni, si riverseranno nel centro cittadino in occasione delle feste natalizie.
Sull’importanza della partecipazione dei cittadini in queste iniziative, Francesco De Ritis, rappresentante del Gruppo 241 di Amnesty International a Campobasso, ha spiegato: “L’iniziativa è collegata alla maratona per i diritti umani, che è il tema di cui ci occupiamo generalmente. Per ogni maratona sono previste delle attività legate a determinati casi umanitari. In particolare raccogliamo le firme per cinque diverse petizioni , tutte a difesa dei diritti umani, lì dove vengono negati. Tutti questi casi sono di una certa urgenza. È possibile, inoltre, informarsi sulle altre iniziative che Amnesty
porta avanti, come ad esempio quelle relative all’educazione svolta nelle scuole. Nel banchetto, infine, è possibile acquistare il nostro materiale, contribuendo alla raccolta fondi, utile per poter continuare nelle azioni quotidiane dell’organizzazione”.
Per concludere, un appello per stimolare i cittadini a dare il proprio contributo, proponendosi, magari, come volontari di Amnesty International. Così Francesco De Ritis a riguardo: “C’è sempre bisogno di attivisti. Il gruppo di Campobasso c’è da qualche anno. Il nostro augurio è sempre quello di trovare nuove persone, che ci possano dare una mano”.