GIUSEPPE FORMATO
Campobasso è proiettata alle Amministrative del 26 maggio 2019. E gli occhi sono tutti puntati anche sul risultato delle Regionali in Abruzzo, dove si vota, domani 10 febbraio 2019.
A Palazzo San Giorgio si respira già un clima di piena campagna elettorale con diversi cambi di casacca. Buona parte dei cosiddetti centristi, che nel 2014 firmarono per il sindaco uscente Antonio Battista, si stanno preparando per tornare nel centrodestra. E se il Movimento 5 Stelle nella serata di venerdì 8 febbraio ha tenuto la prima assemblea pubblica, utile per iniziare, sulla piattaforma Rosseau, la scelta del candidato sindaco e degli aspiranti consiglieri, il centrosinistra aspetta le primarie della segreteria regionale del Partito Democratico prima di proiettarsi alle scelte. Si inizierà dalla conferma o meno del sindaco uscente Antonio Battista, poi si cercherà di preparare le liste a supporto.
Il centrodestra, invece, forte del vento a favore dopo le elezioni regionali, sembra non riuscire a sfruttare tale situazione. I referenti dei partiti tradizionali stanno provando a fare le liste con i 32 aspiranti consiglieri comunali, ma sembra che ci siano grandi difficoltà. In primis, perché i cittadini sono stufi di fungere da ruolo di ‘carne da macello’, in favore dei consiglieri uscenti, che hanno un proprio e consolidato elettorale, ma anche perché la domanda ricorrente nei corridoi di Palazzo Vitale e Palazzo D’Aimmo è sempre la stessa: chi sarà a guidare la coalizione di centrodestra?
Una domanda alla quale ancora nessuno risponde. Tra fughe in avanti, giochi d’anticipo e incognite, sembrerebbe che, la maggior parte degli aspiranti consiglieri comunali accetterebbe la candidatura solo qualora il candidato sindaco non risponda a un politico di professione. Insomma, sulla falsariga di quanto avvenuto alle Regionali, chi sta pensando a metterci la faccia lo farebbe solo ed esclusivamente appoggiando una persona della società civile con la quale spendersi per la propria campagna elettorale.
Una domanda, quella degli aspiranti consiglieri, alla quale il centrodestra dovrà rispondere il prima possibile. Occorre giocare d’anticipo per provare a giocarsi la partita, quasi certamente, col Movimento 5 Stelle. Il voto disgiunto, che avrebbe potuto condurre il risultato elettorale regionale su altri binari, non dovrebbe far dormire sonni tranquilli il centrodestra. Perché, inutile nascondersi, i cittadini sono sempre più lontani dalla politica. E il Reddito di Cittadinanza influenzerà il voto, soprattutto in zone, come il Molise, in cui la disoccupazione è ai massimi storici. Prima il centrodestra deciderà, prima il candidato sindaco potrà far arrivare il proprio messaggio a tutti i cittadini.