GIUSEPPE FORMATO
I consiglieri comunali di Palazzo San Giorgio, uno di maggioranza ma molto critico con la sua coalizione, Michele Ambrosio, l’altro di opposizione, Francesco Pilone, ex compagno di partito nell’UdC, hanno preso di mira la delibera della Giunta comunale numero 187 del 7 ottobre 2015.
Oggetto del documento: una variazione di bilancio. L’esecutivo del Comune di Campobasso, infatti, ha stanziato centomila euro, che non erano stati previsti in sede di approvazione del documento contabile, al fine di permettere la “pubblicazione di testi al fine di permettere la pubblicazione di testi inediti sulla città di Campobasso”, così come si evince in uno dei capoversi della delibera.
Ambrosio e Pilone non ci sono andati leggeri nell’accusare il sindaco Battista e la sua Giunta.
“La richiesta di tale somma – scrive Ambrosio nella sua nota stampa –, pervenuta direttamente dal sindaco, è di una gravità unica sia per l’importo, cadendo peraltro in un momento di particolare disagio economico in cui versano i cittadini, sia per l’oggetto della spesa riferita alla pubblicazione di non precisati ‘testi inediti sulla città di Campobasso’ e di non precisate autorizzazioni”.
“L’argomento doveva essere portato in Consiglio – ha sottolineato l’esponente dell’UdC –, che così ora svolgerà il semplice ruolo di organo ratificatore. Presenterò in assise – ha concluso Ambrosio – una interrogazione per chiedere lumi sulla vicenda e sul comportamento della Giunta comunale, prevaricatorio e provocatorio nei confronti del Consiglio comunale”.
“Atteggiamento vergognoso della Giunta comunale – è l’espressione utilizzata da Pilone rispetto a tutta la delibera, che ha previsto una variazione di bilancio di 281mila euro –. In molti casi si tratta di interventi che potevano essere programmati in sede di approvazione del documento contabile – è l’opinione del consigliere comunale di Democrazia Popolare –. Su altre
questioni non si è provveduto a informare le commissioni competenti, come nel caso della variazione di centomila euro per la pubblicazione di testi inediti sulla città di Campobasso. Durante la discussione del bilancio, la maggioranza di Palazzo San Giorgio ha respinto diversi emendamenti attraverso i quali avevamo previsto azioni per il sociale, l’edilizia scolastica, l’abbattimento delle barriere architettoniche e la cultura. Tutti bocciati per mancanza di fondi. Oggi questi soldi sono comparsi, quali proventi da crediti nei confronti di terzi, provenienti da quote inesigibili inserite nel conto patrimoniale. Il Consiglio sarà chiamato a ratificare la delibera entro sessanta giorni, così come opposizione – ha concluso Pilone – chiederemo chiarimenti su questa prima vergognosa e scandalosa variazione di bilancio”.
A chiarire la questione, ancor prima dell’interrogazione di Ambrosio in Consiglio comunale, ci ha pensato il sindaco Antonio Battista, il quale contattato telefonicamente non si è sottratto alle nostre domande.
“Preciso che l’amministrazione comunale – ha spiegato il primo cittadino – deve tenere a cuore tutti gli aspetti della città. Ogni sfumatura della comunità è importante e degna di attenzione. E oggi abbiamo l’opportunità di acquisire un patrimonio culturale di immenso valore per la città e la regione. Abbiamo effettuato una variazione di bilancio di centomila euro, questo è vero. Ma occorre specificare, per onestà intellettuale, che ci siamo preparati per l’eventuale imminente necessità di quei fondi, che proveremo a recuperare con il contributo e l’interesse che l’iniziativa potrebbe suscitare sia nei privati sia nel Ministero dei Beni Culturali e del Turismo. Ci troviamo di fronte alla possibilità di poter finalmente scoprire e riscrivere la storia della città di Campobasso e del Molise, così come forse non la conosciamo. Vincenzo Eduardo Gasdia, come noto, pubblicò un paio di libri sulla storia del nostro territorio, avrebbe voluto finire l’opera con almeno altri quattro o cinque volumi. Non gli diedero l’opportunità, così per ripicca, così, Gasdia portò tutto il materiale in
suo possesso nell’archivio dell’Abbazia di Montecassino, vincolando a un certo numero di anni la possibilità di vendere tutto il prezioso materiale. Si tratta – ha precisato Battista – di ricerche storiche, pergamene e documenti originali e inediti risalenti al 1.300 fino al periodo in cui egli visse, nel secolo scorso. Sono venuto in contatto con l’Abate di Montecassino, che mi ha confermato il valore dei documenti, che potrebbero riscrivere la storia di Campobasso, del Molise e di alcune zone del Meridione, rispetto a come la conosciamo. È un’opera importantissima e di inestimabile valore storici. Da precisare che sui documenti ci stanno già lavorando tre ricercatori dell’Iresmo. È un patrimonio storico unico rispetto al quale stiamo ragionando su come muoverci, se prevedere in totale, insieme con le pubblicazioni del Gasdia, sette od otto volumi”.
“Il Comune di Campobasso – ha chiosato Battista – acquisterà tutti i diritti di quanto lasciato da Gasdia nell’archivio dell’Abbazia di Montecassino. Sarà un’opera che farà storia, per questo siamo fiduciosi che il lavoro che faremo attirerà tantissimi interessi, oltre a costituire la base per una riscoperta storica di Campobasso e del Molise, punto di partenza per quel turismo che siamo chiamati a incentivare e rilanciare nei nostri luoghi”.