ANDREA VERTOLO
L’ex diplomatico italiano Emilio Barbarani, che negli anni settanta contribuì a salvare numerosi oppositori politici dalla morsa letale della dittatura di Pinochet, questa mattina, martedì 8 marzo 2016, è stato ospite del Liceo Scientifico “Romita” di Campobasso, per regalare al Molise e alla città di Campobasso la ‘Memoria del Bene’, il suo giardino dei Giusti.
L’iniziativa si è svolta con la piantumazione dei primi due alberi assegnati al merito e all’onore dei due ambasciatori, Barbarani e Tommaso de Vergottini, i quali nascosero tantissimi innocenti dallo sguardo occhiuto della DINA, la polizia segreta cilena. Uno squarcio su uno dei periodi più neri della storia del Novecento, ma anche su una pagina splendente della diplomazia italiana.
“La diplomazia – ha spiegato Barbarani – non è solo cocktail e cioccolatini, ma include anche le persone che hanno dato parecchio a difesa dei perseguitati. Ci sono stati, oltre a me e Vergottini, tanti diplomatici che nel corso della guerra hanno aiutato i cittadini di religione ebraica. Anche oggi ci sono diversi colleghi che meriterebbero di entrare nel giardino dei giusti”.
Barbarani si è poi concentrato sull’importanza dell’evento di oggi. “Viviamo in un’epoca dove c’è un crollo dei valori. L’uomo senza valori – ha spiegato – è poco o niente. Il giardino dei giusti propone ai giovani degli esempi, degli ideali ai quali loro devono riferirsi per portare avanti il nostro Paese”.
Una riflessione l’ha poi rivolta all’Europa di oggi. “L’Europa – ha dichiarato – sta andando indietro, purtroppo. Io ho vissuto l’ideale europeo da giovane, ho sognato e lavorato con questo ideale per tutta la vita. Adesso, però sto registrando il suo indebolimento e nei giovani una caduta di interesse. Credo, tuttora, che con l’Europa forte potremmo essere qualcosa di importante ma, ad oggi, non posso dire che lo sia”.
Barbarani ha poi concluso il suo discorso con uno sguardo a quanto fece a Santiago del Cile. “Lo rifarei con la stesa convinzione – ha chiosato – lo rifarei in Paesi repressivi di destra e di sinistra, perché, ahimè la repressione è distribuita abbondantemente in tutto il mondo, lo era a Santiago del chile, lo è ancora oggi”.
I due alberi sono stati piantati dai ragazzi dell’ Istituto Agrario di Campobasso. Presenti all’incontro anche i rappresentanti delle istituzioni. Per il Comune di Campobasso era presente l’assessore alla Cultura, Emma de Capoa, oltre al presidente della Provincia Rosario, De Matteis.