L’Associazione di Quartiere Via Giambattista Vico, costituita lo scorso mese di luglio, sta lavorando sul territorio, che comprende una popolazione di circa millecinquecento abitanti, ricadente nell’area di Via Giambattista Vico, Via Novelli, via Galanti, via Salvemini, parte di via Gazzani e via De Sanctis.
In estate le opportune segnalazioni agli organismi competenti, al fine di far rispettare le ordinanze comunali sulla cura delle aree verdi private. L’intenzione, a ridosso di Natale, di organizzare una festa per tenere a battesimo il neo-nato Comitato di Quartiere. Nel mese di novembre, invece, si terrà l’assemblea degli associati. A breve, nel quartiere sarà installato un contenitore per la raccolta degli oli esausti.
Intanto, l’Associazione, raccogliendo le richieste di tantissimi cittadini, ha inviato una lettera al Parroco, Frate Luigi Chiarolanza, con la quale è stata chiesta la riapertura della Chiesetta di via Giambattista Vico, un luogo storico, dove negli anni scorsi, oltre alla celebrazione della Santa Messa del sabato pomeriggio, per anni si è tenuto anche il corso per la Prima Comunione.
Nella nota a firma del presidente Giuseppe Formato, del vice Giuseppe Iacovino, della segretaria Giuliana Iannetta e dei consiglieri Silvio Mancino, Franco Borrelli, Antonietta Perrella, Antonio Di Toro, Tommaso Pasquale e Antonietta De Santis.
“A distanza di diverso tempo – hanno affermato il presidente Giuseppe Formato e il vice Giuseppe Iacovino – è tornata l’esigenza da parte di tantissimi residenti di chiedere la riapertura della Chiesetta di via Giambattista Vico, che fa parte della Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù dei Frati Cappuccini”.
“Abbiamo chiesto ufficialmente al Parroco la riapertura, viste le tante richieste – hanno proseguito presidente e vice, in accordo col Consiglio direttivo – La Chiesetta di via Giambattista Vico, storicamente, è stato un luogo, almeno per tre decenni, anche di incontro e di socializzazione. È una esigenza, quella di una Santa Messa settimanale, anche per dar modo agli anziani, ai disabili e a tutti coloro che non hanno modo di raggiungere la Chiesa di San Francesco o, in alternativa, quelle del centro della città, di poter uscire di casa autonomamente o, comunque, in maniera più agevole. Il momento della Santa Messa, per tante persone, è anche modo per uscire di casa, stare in mezzo alle persone e, dunque, socializzare”.