“Siamo un team di donne – ha spiegato Luigia Primiani – che si occupa delle migranti presenti nel capoluogo molisano. Il progetto nasce dalla consapevolezza, che queste donne hanno vissuto una frattura, uno strappo doloroso e traumatico, vista la propria esperienza rispetto al presente di cambiamenti, troppo spesso, fatto di emarginazione. Abbiamo pensato a un ‘ponte’ tra il loro passato e presente. Organizzeremo uno spazio nel quale le donne potranno raccontarsi, attraverso canali comunicativi diversi, partendo dal linguaggio per concludere con quello artistico, col teatro che sarà protagonista assoluto della nostra iniziativa”.
Il progetto vedrà la presenza anche di un’antropologa, Daniela Genovese, che intervisterà le donne relativamente alle rispettive esperienze di vita personale e del vissuto politico-culturale delle donne richiedenti asilo, con l’obiettivo di raccogliere informazioni utili alla conoscenza delle situazioni di origine e volte a un’analisi comparativa relativa alla percezione.
“Le finalità del progetto ‘Ponte’ – ha affermato l’assessore Emma de Capoa – sono quelle di offrire alle donne migranti presenti in città uno sportello d’ascolto e raccolta dati per meglio comprendere il disagio psicologico e la percezione dei problemi emotivi, provocato alle stesse dall’esperienza migratoria, realizzando un laboratorio di teatro corporeo, che avrà come tema il viaggio”.