Eppure le slot machine portano allo Stato italiano un guadagno davvero da capogiro: 25 milioni di euro al giorno diventando così la seconda industria del Paese. Con gli introiti delle slot lo Stato finanzia le missioni all’estero, la sanità pubblica, la ristrutturazione dei beni culturali ed ambientali e il denaro da reinvestire nelle erogazioni per la cassa integrazione. È chiaro quindi che lo stesso Stato non ha nessun tipo di interesse verso il fenomeno della ludopatia e i provvedimenti ‘anti slot’ sono solo un modo per raggirare il problema. Di questo CBlive ne aveva già parlato con l’intervista ad un gestore molisano.
Intanto, è lo stesso sindaco Luigi Valente a spiegare il perché della scelta presa dalla sua amministrazione comunale.
Un provvedimento ‘anti slot’: come mai la sua amministrazione ha fatto questo tipo di scelta? “Abbiamo deciso di dimostrare la nostra contrarietà al fenomeno in crescita del gioco d’azzardo che oltre a portare problemi economici, arreca anche danni sociali. Anche a Vinchiaturo sono tante le persone che buttano stipendi e pensioni nelle macchinette, arrivando poi ad isolarsi. Visto tutto questo abbiamo pensato al provvedimento ‘anti slot’.
Avete compiuto un’analisi sul territorio per avere un numero preciso del fenomeno di ludopatia a Vinchiaturo? “No, non abbiamo numeri precisi ma l’assistente sociale del Comune si trova sempre più casi di persone dipendenti dal gioco, così abbiamo pensato di dar vita a questa iniziativa sostenuta anche dal parroco del paese”.
Secondo lei un provvedimento del genere non diventa solo un modo per raggirare il problema? Nel senso che un giocatore di Vinchiaturo che non trova le slot nel suo paese, si può spostare tranquillamente altrove.“Si è vero. Ma in qualità di sindaco di Vinchiaturo io devo tutelare il mio territorio”.
Anziché muoversi in questo senso, non sarebbe meglio pensare a sostenere percorsi riabilitativi per ludopatici oppure percorsi educativi per evitare dipendenze? “Per quanto riguarda questo tipo di scelte ci sono gli Enti specifici che lo fanno. Alcuni comuni del nord d’Italia hanno emesso delle ordinanze restrittive su limitazioni nell’uso delle slot ma alla fine gli esercenti hanno fatto ricorso al Tar e le amministrazioni hanno dovuto pagare i risarcimenti. Altri hanno scelto la propaganda con manifesti e volantini, noi di Vinchiaturo abbiamo pensato di rimborsare la Tari per chi dice ‘no alle slot’”.
Quindi gli esercenti che si liberano delle slot nei loro locali non pagheranno la Tassa sui rifiuti? “Il nostro è un rimborso simbolico e sarà del 50 per cento per quelli che tolgono le slot dai loro locali e del 30 per cento per quelli che non le hanno mai avute. È chiaro che l’esercente non compensa gli introiti con questo rimborso ma il nostro vuol essere un incentivo”.
Sindaco Valente, secondo lei, perché nell’ultimo periodo l’attenzione maggiore è verso la dipendenza del gioco mentre minore verso altre dipendenze come tabagismo e alcolismo? Perché non ci si attiva con provvedimenti simili a questo ‘anti slot’? “Secondo me anche per tabagismo e alcolismo sono stati fatti passi da gigante. Secondo me il problema del gioco d’azzardo è una spirale che provoca problemi nell’immediato e quindi più sentita mentre il fumo vede i suoi problemi negli anni”.