Era l’agosto del 2014 quando una donna, dopo essersi seduta nella carrozza del treno Termoli-Foggia, è stata assalita, mani e piedi, dalle pulci. Al treno non era stata fatta la disinfestazione, diventata obbligatoria quando, nel 2008, diversi vagoni dei treni di Trenitalia erano impestati di zecche, pulci e cimici. Oltre al divieto di portare animali in treno, se non con l’autorizzazione del veterinario, la norma prevede la disinfestazione costante dei convogli.
Eppure d’ora in poi, con precisione dal 15 luglio, viaggiare su treni ancora più sporchi sarà la norma. Per vagoni che già non brillano di splendore, un po’ per la spending review, un po’ per l’inciviltà dei passeggeri: accomodarsi su sedili sudici ed in ambienti non puliti sarà la realtà.
La riduzione della pulizia dei treni molisani per Napoli e per Roma, si aggiunge ad una serie già di disservizi quotidiano che hanno ripercussioni solo sui pendolari, ovvero su chi tutti i giorni sceglie il treno per muoversi. Già lo scorso anno, nel dossier Pendolaria 2014, la tratta Campobasso-Roma è rientrata nella top ten delle dieci peggiori d’Italia. Da oggi in poi ai ritardi e disservizi si aggiunge anche la sporcizia.
Questo provvedimento nasce dalla necessità dell’Azienda di risparmiare senza considerare il possibile calo dei viaggiatori. “Una scelta ingiustificabile, inopportuna e da valutare meglio” così si uniscono in protesta il Forum del Trasporto Pubblico Locale e la Cgil che vanno in difesa dei pendolari molisani. “A nostro avviso – fanno sapere – apparirebbe necessario potenziare il servizio di pulizia, tenendo anche conto dell’anzianità del materiale rotabile che necessita di maggiore cura e lavoro” concludono, aspettando la risposta del Direttore della sezione Molise di Trenitalia e dell’assessore regionale ai Trasporti, Pierpaolo Nagni.