Si è svolto in Regione l’incontro tra le organizzazioni sindacali, la società Sati SpA e il delegato regionale ai trasporti, il consigliere Di Pardo, per affrontare le problematiche relative alle fermate del Trasporto Pubblico Locale in Molise, molte delle quali risultano prive dei requisiti di sicurezza.
Durante il confronto, i sindacati hanno ribadito la necessità di risolvere l’annosa questione delle fermate non a norma, evidenziando i disagi per lavoratori e utenti. I sindacati hanno chiesto:
- Rimodulazioni del servizio, in attesa dell’adeguamento delle fermate, per non penalizzare pendolari, studenti e pensionati;
- Tutela legale e finanziaria dei lavoratori, in caso di incidenti legati alle attuali condizioni di insicurezza.
Per conto della Regione Di Pardo, ha garantito un impegno per effettuare una ricognizione congiunta con Anas, volta a verificare lo stato delle fermate e ad adeguarle alle norme del Codice della Strada. Tuttavia, sul fronte della tutela dei lavoratori, l’azienda Sati ha respinto la richiesta di esonero da eventuali risarcimenti danni, dichiarandosi disponibile unicamente a coprire il costo delle multe e a mantenere il posto di lavoro per i dipendenti in attesa di riottenere i punti della patente. Restano escluse spese legali e richieste di risarcimento danni da parte di terzi, aggravando così le responsabilità personali dei lavoratori.
La mancata risoluzione delle problematiche di sicurezza, presenti da anni sulle principali direttrici regionali, continua a gravare sui lavoratori e sugli utenti del TPL. Le organizzazioni sindacali denunciano un sistema di trasporto scadente, affidato senza gara pubblica da oltre 40 anni, e chiedono interventi urgenti per garantire condizioni di lavoro e servizi adeguati.
In risposta a questa situazione, i lavoratori del settore hanno confermato l’intenzione di fermarsi esclusivamente presso le fermate a norma, ossia:
- Bivio Morrone (ambo i lati);
- Bivio Lupara (direzione Termoli);
- Scalo Portocannone (ex zuccherificio, ambo i lati).
Le sigle sindacali FILT-CGIL, FIT-CISL, UGL Autoferro e FAISA CISAL hanno, quindi, espresso la necessità di un intervento immediato per porre fine a una condizione che, a loro avviso, continua a essere ignorata dalle istituzioni e dalle aziende coinvolte e hanno indetto per lunedì 2 dicembre a partire dalle 10 un presidio presso la sede della Giunta regionale in via Genova.