Il 13 dicembre la comunità di Spinete ha vissuto una giornata colma di ricordi nell’occasione dei festeggiamenti per il centenario della signora Giovannina. È bastato un semplice invito e quasi tutta la comunità, come spesso accade nelle occasioni di convivialità, si è riunita. La partecipazione, anche con un semplice saluto alla nonna più longeva del paese, è stata ampia. “Non ce lo aspettavamo”, hanno ripetuto emozionati e figli e nipoti della signora Giovannina. Lei, nata nel 1922, ha vissuto la sua vita con semplicità, ha trascorso giornate felici, ha potuto vedere i suoi pronipoti crescere ed essere fiera di tutta la sua famiglia e, nonostante anche lunghi periodi di difficoltà, i suoi ricordi sono ancora vivi. La sua memoria non ha cancellato nulla della sua vita, a partire dall’infanzia. Un bagaglio di informazioni, racconti, tradizioni che non basterebbe un documentario delle migliori emittenti televisive per racchiudere tutta la saggezza di Giovannina.
Nel giorno del suo compleanno, Giovannina, accoglie i partecipanti alla festa con un sorriso e una battuta. Ma questa per lei è solo una delle tante giornate della sua vita trascorse con il sorriso, perché, come racconta in pochi minuti, il ricordo più bello della sua vita è stato il giorno del suo matrimonio. “Mi sono sposata a Febbraio a Sant’Elena Sannita (comune di nascita di Giovannina ndr) ed eravamo solo io, mio marito, i nostri genitori e i cognati; le donne di casa mostravano la dote e la festa fu molto piccola”, queste le parole della festeggiata e continua il suo racconto con un pizzico di tristezza ricordando le condizioni di povertà in cui vivevano. “Anche il giorno del mio matrimonio ci furono molte difficoltà per arrivare da casa mia a Spinete, il ponte sul quale passavamo era stretto e pericoloso, ma nonostante ciò arrivammo. All’epoca non si celebrava la messa, io e mio marito ci siamo presentati dal prete, abbiamo messo le fedi e tornammo a casa”. Il sorriso della festeggiata torna sul suo volto al ricordo di suo marito, “ci siamo voluti bene, lui mi ha rispettato e anche la sua famiglia mi ha sempre rispettata […] e poi quant’era bello il mio vestito color di rosa, non me lo dimenticherò mai”, conferma con fierezza Giovannina.
In compagnia di sua nipote, la signora Giovannina ha raccontato di come ha vissuto il Covid. Lei ha passato qualche giorno con il virus, dice di essersi sentita male, ma nella sua vita ha passato periodi peggiori: “con la guerra è stato peggio, non avevamo carpe e vestiti, nulla da mangiare. Ma la fortuna del contadino è questa perché qualcosa da mangiare c’è sempre, anche se poco”. I suoi ricordi scorrono velocemente, per Giovannina nulla va dimenticato perché ha lottato per vivere e infatti racconta ancora con forte lucidità: “si andava di notte a macinare la farina al mulino, non si poteva andare di giorno e avevamo la tessera perché più di tanto non potevamo macinare e, quindi, più di tanto non potevamo tenere. Mio padre è stato in galera 15 giorni perché trovarono in casa poco più di grano di quello che si poteva tenere…passavamo i guai”.
Il luogo di nascita di Giovannina è una borgata di Sant’Elena Sannita dove oggi vivono ancora i suoi parenti, lei lo ricorda come un luogo sicuro, lontana dal centro del paese e ideale per nascondersi dai tedeschi. Poi aggiunge: “stavo bene nel posto dove sono nata, lì c’era la mia famiglia. […] A quattordici anni ho conosciuto mio marito per volere della terza moglie di mio nonno, ma qui (a Spinete) sono stata bene”.
La sua famiglia è il perno della sua vita, infatti Giovannina afferma che non c’è festività in cui non chiama i suoi famigliari per scambiarsi gli auguri perché ricorda tutti i numeri a memoria e non si dimentica mai di nessuno.
Oltre al fiume di ricordi di Giovannina e le centinaia di persone accorse per farle gli auguri, anche il sindaco ha partecipato alla cerimonia regalando, con l’aiuto dei nipoti, un video di auguri alla festeggiata e la forte emozione di nonna Giovannina sul suo volto è stata immediata.
A fine serata anche il gruppo folk “San Giovanni Battista” di Spinete ha dedicato un piccolo spettacolo a Giovannina: cultrice delle tradizioni, come l’ha giustamente definita il presidente del gruppo folk, la centenaria della comunità ha portato per anni la responsabilità di conservare i ricordi e le tradizioni della comunità. Lei che ha vissuto cento anni di storia, vive dei ricordi suoi e dei suoi avi, un punto di riferimento per chi nella comunità ha voluto sempre mantenere viva la fiamma delle tradizioni e dei suoi significati che hanno segnato la storia di Spinete.
Federica Prezioso