Illuminati dalla luce delle fiaccole, i vicoli, i fondachi e i piccoli cortili del paese del Fortore divengono il palcoscenico naturale per rappresentare il più noto e sacro evento della cristianità.
Una rappresentazione suggestiva durante la quale tornano a rivivere gli antichi mestieri di un tempo. Nella ricostruzione della natività di Gesù, trova così spazio la bottega del fabbro e quella del falegname, mentre nell’aria si sente già l’odore del pane appena cotto. E, poi ancora, mercanti, artigiani, pescivendoli, mendicanti, pastori che accudiscono i propri animali e preparano con il latte freschi formaggi da offrire alle donne che lo impastano per un dolce prelibato e benaugurante, contribuiscono a rendere le scene verosimili e a immergersi in un passato che attraversa i luoghi più suggestivi del paese.
Per ben due giorni Riccia diviene, infatti, Betlemme e gli stessi edifici monumentali come ad esempio il castello o la chiesa del Beato Stefano si trasformano nella corte di Erode o nel tempio, del censimento: parti integranti di un concentrico percorso a ritroso nel tempo fatto di fascino, prodigio e mistero.