Domenico Rotondi
Domani la Comunità di Pietracatella parteciperà ad una cerimonia religiosa particolare, in quanto la storica Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli sarà elevata a Santuario.
In genere, i Santuari, grandi o piccoli che siano, stilisticamente affascinanti od umili e rupestri, trovano la propria configurazione in un elemento spirituale straordinario che li contraddistingue rispetto al territorio di riferimento, magari attorno ad una reliquia o in un luogo segnato dalla presenza di un servo di Dio, quasi sempre in armonia con ciò che riguarda l’autenticità della religiosità popolare. Si tratterà, perciò, di una celebrazione originale, dal momento che la proposta di elevare la Chiesa parrocchiale a Santuario delle Vittime del Lavoro è nata dalla consapevolezza di onorare un ambito spirituale in cui si è consumata la tragedia di un figlio della terra fortorina, Giuseppe Mancino, drammaticamente morto nel 2015 durante i lavori di ristrutturazione della storica struttura.
Una Chiesa, peraltro, particolarmente legata alla tradizione contadina della pastorizia e della trasformazione del latte attraverso la venerazione della “Madonna della ricotta”, da sempre espressione del forte sentimento mariano custodito nel Fortore molisano. Da qui la decisione, da parte delle autorità religiose molisane, di celebrare un momento altamente significativo, volto a ripercorrere le struggenti parole di Papa Francesco: “il lavoro costruisce la società. Viviamo un’epoca che, malgrado i progressi tecnologici ha in parte deluso le aspettative di giustizia in ambito lavorativo. E questo chiede anzitutto di ripartire dal valore del lavoro, come luogo di incontro tra la vocazione personale e la dimensione sociale”.
Un vero e proprio monito che intende presentare il lavoro come un’esperienza primaria di cittadinanza, in cui trovano forma intere comunità, frutto dell’impegno e dei talenti di ciascuno. Tale messaggio è stato accolto positivamente dalle forze sindacali del Molise, le quali testimonieranno, con la presenza, l’impegno per il miglioramento delle condizioni di lavoro, con particolare riferimento alla necessità di salvaguardare sempre di più la sicurezza e la salute dei lavoratori. Ciò, infatti, rappresenta il sale di un’economia sana, capace di rendere migliore la realtà sociale anche grazie alla crescita della solidarietà collettiva.
Purtroppo non mancano tanti morti, mutilati e feriti che richiamano tutti ad un’azione civile costante, degna di una nazione che vuole collocarsi negli ambiti migliori del pianeta.
La celebrazione sarà definita e conclusa da S.E. Monsignor Giancarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano.