Panico a Oratino dopo il video del primo cittadino comparso sulla pagina Facebook del Comune dove il sindaco parlava di 4 contagi.
Tanti i cittadini che sono caduti in errore con una tam tam di sms e telefonate. Un errore compiuto per la fretta questa volta anche dalla nostra testata. Dalle parole del sindaco tutti hanno, infatti, compreso che ci fossero altri 4 contagi nel piccolo paese alle porte del capoluogo. Il primo cittadino, medico del 118 a Bojano, in quarantena domiciliare, si riferiva invece ai quattro operatori sanitari positivi.
Dopo il caos e l’allerta generata a Oratino, subito il post a corredo del video è stato modificato, con la giusta e doverosa spiegazione.
Un altro esempio che dimostra quanto sia importante in casi come questi il ruolo della comunicazione che non può essere assolutamente affidato a chi ne è completamente a digiuno.
Non basta il buon senso, non basta un cellulare per postare un video. Bisogna attenersi a delle regole e se non le si conoscono, basta magari semplicemente farsi aiutare da qualcuno.
Quando questa emergenza sarà passata l’augurio è che in Molise, come nel resto del Paese, torni a essere messo al centro il ruolo delle competenze. I tuttologi non esistono.
Speriamo, inoltre, che in Molise possa, a 20 anni di distanza, essere applicata la legge 150 del 2000 e i Comuni possano finalmente dotarsi di uffici stampa o portavoce.
Ruoli fondamentali sempre, in emergenza ancora di più.
Ruoli completamente dimenticati sia dalla Regione che dall’Asrem che ormai da settimane hanno abdicato a una comunicazione chiara e trasparente e, soprattutto, in grado di raggiungere tutti, non passando per canali privilegiati che, in situazioni come queste, per il bene di tutti, non hanno alcuna ragione di esistere.
Ai lettori con l’umiltà che ci contraddistingue, dopo aver spiegato il panorama entro il quale si è generato l’errore, chiediamo scusa, consapevoli che nei giorni scorsi nessuno è stato esente da sviste ben più gravi, che però opportunamente sono state fatte cadere nel silenzio da qualcuno.
LA REDAZIONE