Aspetti di storia locale riscoperti incrociando più archivi e raccogliendo testimonianze sul territorio. E’ il caso dell’insegnante di scuola elementare Italina Mastroiacovo (1894-1970), originaria di Trivento, protagonista in pieno ventennio, di un coraggioso esposto diretto a più autorità, contro alcuni soprusi delle gerarchie fasciste.
Una vicenda riportata alla luce in un volume fresco di stampa, che reca le firme di Antonio Lanza e Giuseppe De Dona: “Casacalenda, 1934 – Il Coraggio di una donna”, Tg Book Editore, Sandrigo,Vicenza.
I fatti si svolsero proprio a Casacalenda tra il 1932 e il 1935, dove la maestra prestava servizio, appena giunta in Molise, dopo pregresse e lunghe esperienze d’insegnamento tra Val d’Aosta e Piemonte.
Italina mette nero su bianco un’articolata e dettagliata denuncia, concernente più fatti di malaffare (appropriazione indebita, molestie sessuali e calunnia, per citarne qualcuno), che indirizza al Regio Prefetto ed al Regio Provveditore e che a seguire finirà persino all’attenzione del Ministero dell’Interno.
Ne scaturirono carteggi infuocati, all’esito dei quali Italina Mastroiacovo subirà trasferimenti non graditi: le sarà infatti assegnata una cattedra a Trivento, soltanto negli ultimi anni della carriera.
Moltissimi i “nemici”, nessuno dei quali, tuttavia, metterà mai in discussione la sua preparazione e il suo spessore professionale. Una donna dal carattere forte, irreprensibile, preparata, oggigiorno ricordata con affetto e gratitudine dagli ex scolari, molti dei quali docenti in pensione.
Colta ed integerrima, ma anche emancipata: tra gli anni 50 e 60 del Secolo scorso, sarà tra le poche donne al volante e la sua Fiat 600 è ancora ben impressa nella memoria e nei ricordi dei Triventini più anziani.
“La ricerca – spiegano gli autori – si inserisce nel filone di analoghi lavori svolti in sinergia e concernenti fatti e vicende di storia locale. Lo spunto è un carteggio, un fascicolo inedito, un documento, i cui aspetti di interesse vengono via via approfonditi ed integrati intrecciando dati, notizie, cronache del tempo e testimonianze, operando anche sull’intero territorio nazionale”.
Di particolare rilevanza, al riguardo, i carteggi esaminati presso l’Archivio di Stato di Campobasso (Direttore dott. Vincenzo Mario Lombardi), l’Archivio dell’Istituto “N. Scarano” di Trivento (Dirigente dott. Beniamino Campese), gli Archivi comunali di Muzzano Biellese (BI) e Trivento (CB), grazie alla tempestiva disponibilità dei rispettivi sindaci, Roberto Favario e Pasquale Corallo.
Il primo cittadino di Trivento, ha anche dedicato al volume alcune pagine introduttive.
E proprio a Trivento, sarà a breve presentato il volume. Italina Mastroiacovo, da giovane insegnante, non aveva esitato ad accettare incarichi in località molto distanti da Trivento, ed in particolare, nell’Italia nord occidentale: a Pontboset (1925/26), a Valdengo (1926/27) ed al Muzzano Biellese (1927/32): presso quest’ultimo Comune – al tempo provincia di Vercelli – è stato individuato prezioso materiale storico, sia documentale che fotografico, catalogato con minuziosa cura dall’amministrazione e prontamente veicolato ai due ricercatori.
A margine della ricostruzione storica, anche altri aspetti d’interesse, connessi alla famiglia d’origine della maestra: il papà, Giuseppe, era avvocato, notaio e farmacista; la madre, Carmela d’Ovidio, aveva invece legami di parentela con i noti fratelli Francesco ed Enrico d’Ovidio, il primo filologo e critico letterario, il secondo celebre matematico.
Compendiati nel volume anche importanti contribuiti in tema di storia, emancipazione femminile, cultura e società, riguardo allo specifico perimetro temporale, a cura di Adele Emma de Capoa –già Assessore alla Cultura del Comune di Campobasso – , Giuseppe Saluppo – Giornalista e ricercatore storico -, Antonio Vincelli – Docente e storico -.
Completano la ricerca numerose testimonianze dirette, raccolte in varie regioni italiane, dal Molise, all’Abruzzo, fino al Piemonte e alla Lombardia, che hanno altresì consentito l’acquisizione di materiale fotografico inedito e dichiarazioni dal forte impatto emotivo.
Determinante, per quest’ultimo aspetto legato alla ricerca di fonti testimoniali, la “regia” informativa e conoscitiva fornita da Tullio Farina, noto ed apprezzato storico triventino.