Si è tenuto a Jelsi il convegno dal titolo ‘Il terremoto in Molise: tra scienza e suggestioni popolari, dal sisma di Sant’Anna 1805 a oggi’, evento organizzato dall’Ordine dei geologi del Molise, in collaborazione con Sigea.
Sono intervenuti al dibattito, moderato dalla ricercatrice (Ingv e Sigea) di origini molisane Maria Di Nezza, professori e studiosi dell’Ingv, Università del Sannio, Università di Chieti, la Sapienza, Ispra, Dipartimento nazionale della Protezione civile, Consiglio nazionale dei geologi e l’assessore regionale Di Baggio, che ha portato anche i saluti del governatore Toma.
La festa del grano a Jelsi della prossima settimana rinnoverà la tradizione che lega tale comunità a Sant’Anna. La Santa madre che oltre due secoli fa ha protetto gli abitanti dal devastante sisma. E in dono, ogni anno, le vengono offerti appunto fasci di grano per ringraziarla.
Questa festa, tanto sentita dalla popolazione, ci aiuta a ricordare che il Molise è una regione ad alto rischio sismico.
Per tale motivo, esperti della materia hanno illustrato la geologia del Molise, la sismicità storica del territorio e gli effetti di ‘fagliazione superficiale’ indotti da forti terremoti, che purtroppo si sono già verificati in passato in regione.
Illustrati, inoltre, gli effetti del recente sisma dell’agosto 2018 nel Basso Molise e quelli devastanti su Pescara del Tronto (AP) del 2016. Senza dimenticare quelli del 1805 su tutto il Molise e le conseguenze antropologiche.
Conclusioni? No ad allarmismi. Sì alla cultura della prevenzione per imparare a convivere con i rischi naturali e ad una sempre più efficace interazione tra istituzioni ed enti di ricerca.