Il Prunus di Bagnoli fa un passo avanti: positivi risultati anti cancro ma attenzione alle facili illusioni

MARIA CRISTINA GIOVANNITTI

Le antiche bacche molisane del Prunus Spinosa, precisamente di Bagnoli del Trigno, portano alla ribalta internazionale il Molise e grazie alle loro proprietà antiossidanti oggetto di discussione anche all’Expo di Milano.

Dalle terre della zona trignina c’è un’ottima risorsa per la possibile lotta contro il tumore: il “Prunus spinosa trigno” o volgarmente detto “Prugnolo”.

Il nome porta in sé la denominazione dell’omonimo fiume Trigno, vicino a cui nasce quest’arbusto spinoso che produce frutti dal sapore asprino, simili a dei mirtilli. Il succo blu/ violaceo estratto dalle bacche del prugnolo sono usate dagli abitanti della zona per produrre il liquore ‘Trignolino’.

Un altro piccolo passo in avanti per il ‘prugnolo’ che, combinato con il CAN, potrebbe diventare il nuovo rimedio ai tumori: superata la fase di ricerca preliminare con esiti positivi. È la stessa ricercatrice Stefania Meschini,del Dipartimento Tecnologie e Salute dell’Iss, ad annunciare questo step superato: il Prunus molisano ha risposto positivamente alle attività antiprolifere e antitumorali.

Bene sperare per la riuscita del futuro integratore ma la strada è ancora lunga: questo è quanto evidenziato da Walter Ricciardi, commissario dell’Istituto Superiore di Sanità. Questa fase preliminare è un successo per quanto riguarda la sperimentazione in vitro, resta però ancora da testare il farmaco sulle persone e riscontrarne dei successi.

Intanto il prossimo passo per il Prugnolo sarà quello di creare un prodotto con formulazione chimica i alcune patologie neoplastiche.  Lo studio è stato condotto in collaborazione con l’azienda Biogroup e ha prodotto un brevetto congiunto.

Solo quando tutti questi passaggi daranno risultati positivi potremmo affermare che dal Molise la battaglia contro i tumori sarà vinta.

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