Tornano a segnalare la presenza del batterio dell’Eschericha Coli, enterococchi intestinale, ad un livello superiore (quasi il doppio) rispetto al limite consentito. Continuano a denunciare la presenza di acque inquinate da un pessimo sistema di depurazione, al quale si aggiunge l’inquinamento dipeso dallo sversamento illegale degli oli combustibili che creano una patina che uccide la flora e la fauna marina e tutto è peggiorato dai reflui fognari che sfociano nel mare.
Ma sono anni ormai che Legambiente evidenzia la criticità della costa molisana e, nonostante tutto, nessun Ente ha mai preso seri e urgenti provvedimenti oltre che non c’è neppure una campagna di adeguata informazione per i cittadini e balneanti che, inconsapevoli, continuano a fare il bagno in queste acque “fortemente inquinate”. Lo evidenzia Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente che dichiara: “Lo scorso anno ci fu fatto notare che i tratti di mare presi in esame dai nostri tecnici erano interdetti alla balneazione. Al momento, però, tutti e tre i punti risultano idonei alla balneazione e con un profilo eccellente” – e continua auspicando in una fuoriscita dalla situazione di stallo in cui si trovano gli enti molisani: “Vorremmo una volta per tutte che Regione, Arpa, Comuni e ministero della Salute facessero chiarezza su questa situazione, lavorando non solo su un necessario adeguamento della depurazione, ma anche e soprattutto, a brevissimo termine, sulla corretta informazione a bagnanti e cittadini”.
I prelievi sono stati effettuati su tre punti più critici e segnalati anche da alcuni cittadini durante l’anno: controllo su Rio Vivo a Termoli, sulla foce del fiume Biferno a Campomarino e sulla foce del fiume Tecchio a Petacciato che hanno evidenziato davvero un carente sistema depurativo.
Al problema ambientale, si aggiunge anche quello delle illegalità compiute sulla costa come per esempio abusivismi e pesca di frodo che solo nel 2013 ha registrato ben 68 infrazioni. Insomma uno scettro di cui andare poco orgogliosi e che secondo il dossier Mare Nostrum nel 2013 conta solo per il Molise 5,1 violazioni ogni chilometro di costa che portano la regione al secondo posto per infrazioni, il primo posto è per la Campania che conta 5,2 illegalità a chilometro.
Insomma un Molise che non ti aspetti ma con cui bisogna fare i conti, sollecitando l’intervento degli Enti regionali, mentre i bagnanti restano a mollo tra batteri ed oli di automobili.