È calato il sipario sulla Notte dei Ricercatori 2015 al termine di tre intense giornate. Un ‘tour de force’ che ha visto, nelle mattinate di giovedì, venerdì e sabato, cinquemila studenti – provenienti dal Molise e dalle regioni limitrofe – affollare il Parco Scientifico Neuromed di via dell’Elettronica. E migliaia di cittadini e associazioni hanno fatto lo stesso nei pomeriggi e nelle serate tanto da portare il numero di visitatori al Centro ricerche a un totale di diecimila.
È stato un modo per incontrare i ricercatori, dialogare con loro, condurre semplici esperimenti. In una parola, avvicinare scienza e società, nello spirito di una manifestazione che l’Unione Europea promuove ogni anno.
Sullo sfondo dell’edizione 2015 c’era un tema di base: la luce, a richiamare direttamente la decisione ONU di intitolare proprio il 2015 “anno internazionale della luce”. La luce in tutti i suoi aspetti, medici e scientifici, è stata infatti al centro di molte delle iniziative proposte. La luce vista dagli occhi, quella dei laser che aiutano a scoprire i segreti delle cellule, o ancora quella particolare usata in alcuni tipi di microscopio.
Ma non solo. C’è stata l’occasione per parlare di malattie rare, di frontiere della ricerca sulle patologie neurodegenerative e sui tumori cerebrali; di innovazione tecnologica con il progetto Cyber brain, di studi sulla prevenzione, di corretti stili di vita, delle nuove tecniche chirurgiche e delle patologie legate agli occhi, vere finestre del cervello. Scienza e salute si sono quindi fuse per fornire a studenti e cittadini una prospettiva globale su quello che è il mondo della scienza, e su cosa significa per la vita di tutti il lavoro che i ricercatori fanno ogni giorno.
La Notte dei Ricercatori è stata poi arricchita da una serata, quella di venerdì, che ha visto telescopi e planetario a disposizione del pubblico, per una visione ancora più ampia della scienza sotto i suoi vari aspetti.
Sabato, infine, dopo la visita degli studenti delle scuole superiori, spazio al cuore, all’alimentazione e allo sport. La ‘pedalata del cuore’, ha visto assieme i bikers dell’Associazione Iapca Iapca, i ricercatori e il personale Neuromed, i cittadini di Pozzilli e dei paesi vicini.
Ospite della serata conclusiva, tra i tanti accorsi durante la manifestazione, S.E. Monsignor Giancarlo Bregantini, Vescovo dell’Arcidiocesi di Campobasso-Bojano, che così ha commentato il suo percorso della luce al Neuromed: “Resto molto ammirato da questa abbondanza di modalità di diffusione didattiche. Dal fatto che i ragazzi delle scuole si interessano, vedano, sperimentino insieme ai ricercatori, perché credo che l’impegno della medicina di oggi sia, oltre saper curare, quello di diffondere l’idea che la malattia è un’esperienza della vita non da nascondere ma da affrontare. La conoscenza che i bambini sviluppano con questa attività, di accorgersi dei difetti del proprio corpo guardando gli altri, permette loro di sentire che la vita ha una normalità anche nel momento del dolore che è, quindi, da capire e da affrontare”.
“La frase di Marie Curie è molto bella – ha continuato il vescovo metropolita – non c’è da temere se io conosco per poi imparare ad affrontare la vita. La dedizione dei ricercatori rappresenta un altro esempio didattico per i ragazzi. Infine la dimensione mondiale della ricerca, che qui al Neuromed si coglie, ci fa rendere conto che lo scienziato non ha confini”.
La Notte dei Ricercatori 2015 di Neuromed ha quindi chiuso i battenti segnando un successo che ha superato tutte le aspettative.
La Notte dei ricercatori Neuromed ha visto il Patrocinio del Parlamento Europeo, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca, del Ministero della Salute, della Regione Molise, della Provincia di Isernia e del Comune di Pozzilli.
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