In occasione della Giornata Mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo, la Garante dei Diritti della Persona della Regione Molise, la professoressa Paola Matteo, ha partecipato al momento di confronto, dal tema ‘I giovani e la sicurezza in rete’, organizzato a Venafro nella Sala Convegni della Palazzina Liberty dall’Istituto Comprensivo ‘Giordano’.
“Questi momenti di confronto con i più giovani sono importanti, al fine di sensibilizzare i ragazzi su tematiche così importanti e attuali, contribuendo alla loro educazione alla legalità, al rispetto delle regole e alla consapevolezza dei propri diritti. E il ruolo del Garante dei Diritti dei Minori si inserisce in questo contesto di promozione e verifica della piena attuazione dei diritti dei minorenni, sanciti dalla Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, entrata in vigore il 2 settembre 1990, ratificata dall’Italia con la Legge 176 del 1991 – l’intervento di Paola Matteo – Per conoscere e tutelare i diritti, sia digitali che della vita reale, occorre informare e conoscere”.
“Il digitale, senza dubbio, è un’opportunità per la realizzazione dei diritti di bambini e adolescenti, ma occorre fare estrema attenzione ai possibili rischi – ha proseguito la Garante Paola Matteo – Ai pericoli della rete si può essere esposti sia come autori che come vittime, attraverso le forme di vessazione attraverso l’utilizzo degli strumenti informatici. Il cyberbullismo è una forma di violenza realizzata in via telematica ed è un reato, così come lo sono anche il furto delle password dei nostri mezzi digitali e della propria identità digitale, il trattamento illecito dei dati personali, la diffusione di immagini e video senza il consenso, ma anche il cyberstalking realizzato attraverso la ricezione di continui messaggi persecutori. Il cyberbullismo si può concretizzare con messaggi offensivi, molestie, denigrazione, sostituzione di persona, l’inganno, la cyber persecuzione, le molestie fisiche diffuse coi video tramite le varie piattaforme informatiche”.
“La famiglia e la scuola devono essere abili nel riconoscere il cyberbullismo e, sotto questo profilo, è indispensabile informare e conoscere – le parole della professoressa Paola Matteo – La rete è un luogo senza spazio né tempo. Per questo motivo, è indispensabile affiancare all’educazione emozionale quella digitale, conoscendo il funzionamento della rete e delle sue regole. Ad esempio, sicuramente i ragazzi non devono legare la propria felicità ai like che ottengono ai post e alle storie sui propri social. Per questo, al fine di prevenire il fenomeno, troppo diffuso, non si può prescindere, in famiglia e a scuola, da un corretto utilizzo degli strumenti digitali e dal favorire un’educazione sentimentale di cui parla il filosofo Galimberti”.