La speranza dei lavoratori della Gam è appesa a un filo. Dopo anni di cassa integrazione, ad autunno sono in scadenza anche gli ammortizzatori sociali, dopo che gli stessi ex dipendenti hanno visto sfumare il mega progetto di rilancio e, soprattutto, hanno assistito con gli occhi della disperazione al dietrofront di Amadori relativamente all’investimento del macello.
Al momento, infatti, è aperto solo l’incubatoio e a poter restare, tra solo qualche mese, senza alcuni sussidio potrebbero essere ben 240 persone.
Qualche giorno fa a Palazzo Colagrosso di Bojano i lavoratori hanno incontrato alcuni esponenti politici ribadendo la necessità di agire su diversi fronti. Da un lato un’interlocuzione continua con il Ministero per la parte che riguarda la possibile prosecuzione delle misure di sostegno al reddito; dall’altra la possibilità di predisporre un piano di lavori di pubblica utilità e di politiche di reinserimento lavorativo.
Resta alta l’attenzione anche per ciò che riguarda il Contratto Istituzionale di Sviluppo sul quale sembra ora necessario quantificare le ricadute occupazionali sul territorio, così come il percorso che interessa le Zes (zono economiche speciali ndr)
Intanto, proprio qualche giorno fa a Bojano, sindacalisti e lavoratori si erano dati appuntamento il 2 settembre dinanzi la sede del Consiglio regionale per richiamare nuovamente l’attenzione delle istituzioni.
Una protesta che potrebbe anche non tenersi dopo che il governatore ha convocato sindacati e lavoratori in via Genova alle 15, 30 di domani, 30 agosto.
La mancata presenza del presidente della Regione e dell’assessore Mazzuto non era, infatti, passata inosservata nel centro matesino, dove i principali interlocutori avevano disertato l’incontro.