Domenico Rotondi
Le associazioni territoriali del Sannio appenninico, a Sepino, hanno presentato la recente pubblicazione del professore ed archeologo Gianfranco De Benedittis, dal significativo titolo ‘L’uomo sannita’.
Dopo i saluti di Paolo D’Anello, sindaco di Sepino, e Pasquale Giordano, presidente di ‘Sepino del cuore APS’, sono intervenuti Antonio Tammaro, responsabile di ‘Officina Creativa’, Maria Grazia Tagliaferri, coordinatrice dell’associazione di Bojano ‘Rodolfo De Moulins’, e Domenico Rotondi, portavoce del sodalizio sannita ‘Togo Bozzi’.
Gli interventi hanno tratteggiato sia le caratteristiche identitarie del Sannio che i suggestivi passi racchiusi nell’opera editoriale dell’autore molisano. Per di più, è stato posto l’accento sulla messa a punto di una positiva condotta sinergica da parte delle quattro associazioni di volontari che, operando capillarmente sui rispettivi territori, sono riuscite a testimoniare il messaggio valoriale trasmesso dagli antichi Padri.
Nel contempo, non è mancato l’articolato contributo del giornalista e scrittore Nicola Mastronardi, il quale ha ripercorso, con eleganza e compostezza, l’affascinante cammino dei Popoli italici, mai domi di fronte alla prepotenza militare di Roma.
Conseguentemente, lo scrittore agnonese ha anticipato ai qualificati, numerosi presenti la volontà di strutturare una rete culturale territoriale, diretta a riscoprire, valorizzare e promuovere, anche con l’ausilio delle moderne tecnologie, la misteriosa storia delle popolazioni appenniniche.
Da qui la necessità di intraprendere un percorso cognitivo sempre più basato sulle valenze scientifiche messe in luce dagli archeologi e dai ricercatori autentici. La giornata si è conclusa con la ricca e dettagliata relazione del professore Gianfranco De Benedittis che, avvalendosi del supporto audiovisivo, ha evidenziato sia le preziosità archeologiche presenti nel territorio matesino, sia gli originali e raffinati monili rinvenuti in Molise, tutti risalenti all’epoca sannitica. Un dato che smentisce categoricamente le tesi astruse di chi cerca, ancora oggi, il modo per differenziare i tratti identitari dei Sanniti, continuando ad ignorare il grado di civiltà raggiunto da tale popolo che, in modo armonico, seppe confrontarsi con le altre realtà civili del mediterraneo, fra cui le colonie magnogreche ed i popoli italici.
L’autore, peraltro, ha chiarito gli aspetti profondi della cultura sannitica, non dimenticando di narrare le particolarità urbanistiche ed architettoniche di Monte Vairano e di Pietrabbondante, vale a dire delle due perle che, ultimamente, stanno richiamando l’attenzione degli studiosi europei. L’incontro di Sepino è stato moderato, con professionalità, dal giornalista Vittorio Vallone.