Domenico Rotondi
Al circolo culturale ‘Altrevie’ di Roma si è tenuto un significativo confronto, fra tecnici ed ambientalisti, sul futuro socio-economico dei territori appenninici. L’occasione è stata data dalla presentazione, in un contesto ambientale ricco di specificità identitarie, del libro ‘Appennino Bike Tour’ di Sebastiano Venneri.
L’associazione ‘Altrevie’, infatti, si propone di promuovere un percorso di conoscenza attraverso incontri, viaggi, visite guidate ed escursioni. Un vero e proprio programma operativo multidisciplinare a cui si è aggiunto, negli ultimi anni, lo studio delle musiche e delle tradizioni locali con l’obiettivo di favorire la piena comprensione delle diverse culture, in armonia, peraltro, con l’impegno civile praticato dal sodalizio rispetto ai temi della libertà di pensiero e della laicità.
Un unicum valoriale che ha permesso al presidente Claudio Bocci di introdurre significativamente il vivace confronto, anche alla luce dei contributi giunti direttamente dall’attenta platea. Sono seguiti, pertanto, gli interventi dei tecnici Francesco Monaco, nella qualità di dirigente dell’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale, e Roberto Formato, direttore dell’Istituto Poseidonia di Paestum.
Il dibattito ha ripercorso i temi che caratterizzano la condizione delle Aree Interne, con particolare riferimento alle realtà territoriali che si snodano lungo la dorsale appenninica dell’Alto Sannio abruzzese e molisano sino a raggiungere i contrafforti del Matese, fra cui Bojano, Guardiaregia, Sepino, Morcone, Guardia Sanframondi e Cerreto Sannita. I relatori hanno, perciò, tratteggiato amabilmente le caratteristiche ambientali, paesaggistiche e culturali narrate nel libro scritto dallo storico esponente di Legambiente, fra l’altro impegnato, da sempre, nell’opera di promuovere e salvaguardare le bellezze del patrimonio naturalistico italiano.
Sostanzialmente, Sebastiano Venneri ha saputo ridare voce ai territori marginali, in linea sia con l’impronta ambientalista della sua formazione culturale che con le opportune riletture turistiche offerte dalle nuove economie sostenibili. Un percorso editoriale affascinante che si sviluppa lungo 43 tappe, con aree di sosta che corrono su strade a bassa intensità di traffico, ideali per un viaggio in bicicletta fra incantevoli scorci paesaggistici e preziosi tesori d’arte. Un modo per riscoprire l’Italia autentica, dove ancora oggi si concentrano straordinari saperi ed originali tradizioni artigianali, cosi come ha ricordato giustamente Alessandra Bonfanti, responsabile nazionale di Legambiente per i Piccoli Comuni.
La giornata è stata conclusa da Filippo Tantillo che, da buon ricercatore ed esperto di politiche territoriali, ha ricordato le opportunità economiche offerte dal mondo del cicloturismo, in quanto la mobilità dolce rappresenta, oramai, un tratto significativo del turismo internazionale di qualità. Per le precisate ragioni, i protagonisti del confronto si sono ripromessi di portare sui territori le tematiche esposte, al fine di promuovere, in armonia con le classi dirigenti locali, il futuro migliore per l’Italia minore.