Dopo tante lotte cittadine, il depuratore di Pozzilli è stato sequestrato. Ora, però, si indaga sui fanghi dei torrenti Rava e Ravicone. Dagli esiti si saprà che tipo di inquinamento interessa quell’area molisana.
Da tempo i cittadini della zona, organizzati in comitati civici, lottano contro l’alto tasso di inquinamento e l’escalation di malattie che interessa la zona adiacente il Nucleo Industriale di Pozzilli. Ripetute denunce, cortei e scioperi per controllare l’aria intorno al depuratore, di proprietà del Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Isernia e Venafro, e alla fine la lotta della popolazione è stata vinta: a metà novembre l’impianto è stato sequestrato.
L’iter per capire che tipo di inquinamento interessa quell’ area e in che quantità non si è concluso anzi ieri, 9 gennaio 2019, i tecnici incaricati dalla Procura di Isernia hanno condotto dei prelievi sui fondali dei due torrenti di Pozzilli, il Rava e il Ravicone. Sembra, a primo impatto, che dai fanghi sospetti sia fuoriuscito materiale di colore scuro ed oleoso.
I campioni prelevati sono ora sottoposti ad analisi e sono l’unica arma per accertare l’inquinamento in quel contesto.