Il periodo lavorativo che l’Italia sta vivendo non è dei migliori e cercare un lavoro è sempre più difficile. Oltre la pressione di chi realmente ha necessità di un guadagno per sopravvivere, di fronte a certi annunci resta l’amarezza dell’illusione. Cadere in un annuncio fake e in un lavoro fittizio, soprattutto nei gruppi di ‘cerco e offro lavoro’ su Facebook, è sempre più facile.
È vero che l’era di Internet ha aperto le porte a nuove opportunità di lavoro sul network e creato nuove figure professionali diverse da quelle tradizionali ma è anche vero che la rete pullula di frodi e annunci fasulli.
Su Facebook proliferano i gruppi di ‘cerco e offro lavoro’ divisi in zone e province ed è in questi gruppi che centinaia di persone cercano di carpire informazioni e mettersi alla ricerca di qualche lavoro. Entrando in uno di questi gruppi social è palese vedere che la maggior parte degli annunci sono di rappresentanza o di lavoro da casa in cui si chiede di sponsorizzare prodotti o stili di vita. Il fenomeno interessa anche il Molise dove, dando l’addio ai lavori classici come ‘aiuto pizzaiolo’, ‘l’elettricista’ o la ‘commessa’, si va alla ricerca di persone per svolgere lavori on line da casa.
Il rischio, però, nasce quando ci sono annunci in cui vengono promessi guadagni da capogiro pubblicizzando semplicemente un prodotto, comodamente dal pc di casa o dal proprio smarthphone.
Nei gruppi di lavoro molisani arriva anche un fenomeno segnalato in un reportage di Buzzfeed: l’affitto del proprio profilo Facebook in cambio di soldi. Secondo la nota rivista newyorkese, questa pratica nata negli Stati Uniti, recluterebbe dei volontari disposti ad affittare il proprio profilo personale Facebook per promuovere delle pubblicità che normalmente sarebbero vietate sulla piattaforma. Gli algoritmi di Facebook impiegherebbero un po’ di tempo per riconoscere queste attività illecite e, in questo lasso di tempo, la pubblicità porterebbe dei profitti. L’inchiesta di Buzzfeed segnala questa pratica come rischiosa per chi cede il proprio profilo e dei propri dati.
Insomma nei gruppi Facebook di ricerca di lavoro, l’allerta deve essere massima per evitare di cadere nella rete di lavori fittizi o inesistenti, in promesse di stipendi mai ricevuti, nella richiesta di dati sensibili e soprattutto nell’illusione di un lavoro per chi realmente ha la necessità di un guadagno.